Secondo i dati di Assaeroporti (l’associazione italiana gestori aeroporti) il dato dei passeggeri è fermo a 1 milione e 291 mila, in calo del 5,6 per cento rispetto al novembre 2010
Malpensa, l’aeroporto che doveva essere salvato dalla Lega, vola sempre più basso. I dati sul traffico di novembre diffusi da Assaeroporti (l’associazione italiana gestori aeroporti) parlano di una chiusura d’anno da dimenticare per lo scalo lombardo. Il dato dei passeggeri è fermo a 1 milione e 291 mila, in calo del 5,6 per cento rispetto al novembre 2010 (-9,4% sui voli nazionali, -4,9% sui voli internazionali, tengono solo i transiti, in aumento del 6,4%). Un dato lontanissimo da quelli del passato, che fa il paio solo con il picco negativo del 2008. Va addirittura peggio per i movimenti aerei, in flessione del 12,7 per cento (-20% sul traffico nazionale e -11,1% su quello internazionale), mai così bassi negli ultimi 11 anni, erano 20 mila nel novembre del 2000, sono poco più di 13 mila nel novembre del 2011.
Questi dati negativi si aggiungono alle flessioni registrate anche nei mesi precedenti. I movimenti erano calati del 4,8 ad ottobre, del 5,3 a settembre, del 3,7 ad agosto, del 4,7 a luglio, così a giugno e maggio. Insomma, per Malpensa il segno meno è una costante nel tempo ormai da mesi.
E i numeri preoccupano i sindacati che stanno facendo i conti con riduzioni di personale e timori per il futuro, con una costellazione di ditte e cooperative che stanno facendo i conti con il pesante calo di traffico, che impone scelte drastiche sulla gestione del personale (sono 13 mila le persone che a vario titolo lavorano nella galassia Malpensa). Si parla così di esuberi e cassa integrazione. Ad esempio venerdì 13 gennaio i lavoratori della cooperativa La Corsica, che si occupa di sorveglianza, manutenzione e pulizia, magazzinaggio e movimentazione, si riuniranno in assemblea per discutere della decisione della cooperativa di sospendere i soci lavoratori e valutare la scelta della cassa in deroga. Cargoitalia, compagnia in liquidazione che ha sospeso le operazioni di volo dal 21 dicembre 2011, ha annunciato una settantina di esuberi, ma nei prossimi giorni incontrerà i sindacati per trattare la cassa integrazione. Con l’entrata in vigore dei voli estivi e il trasferimento dei voli per Amsterdam da Malpensa a Linate, 24 lavoratori di Klm perderanno il posto. Si susseguono così iniziative di protesta e agitazione organizzate dai sindacati di base a cui si aggiungono le voci preoccupate delle altre sigle sindacali che chiedono maggiore attenzione a Malpensa. Problemi nuovi si aggiungono così alle vecchie questioni, come quelle relative alla gestione dei lavoratori delle cooperative dell’area cargo, tra precariato selvaggio, strani licenziamenti e cambi societari.
E pensare che per salvare Malpensa dal declino a cui sembrava essere avviata, nel 2008 il leghista Marco Reguzzoni, oggi capogruppo alla Camera, si dimise dalla presidenza della provincia di Varese, mandandola al voto anticipato, proprio per andare a Roma con l’intento di dare una sferzata alla questione di Malpensa e, come recita un comunicato dell’epoca per “la necessità di difendere gli interessi dello scalo laddove si decide la politica del trasporto aereo nazionale, ossia in Parlamento”.
Una grande ambizione, quella leghista, da cui è derivato anche il successo elettorale del 2008. In molti tra i lavoratori e i precari di Malpensa allora hanno infatti creduto alle promesse del Carroccio, oggi sbugiardate dai fatti. I numeri sono calati e i grandi operatori, come Air France e Klm hanno abbandonato lo scalo varesino preferendo l’aeroporto di Linate. Un dato a cui si aggiunge il fallimento dell’operazione Lufthansa Italia, che avrebbe dovuto rilanciare Malpensa come centro di smistamento del traffico in transito.
Un dato sottolineato anche dai sindacati. Sul finire del 2011 è stata Uil Trasporti a rimarcare la pericolosa tendenza del traffico negli aeroporti milanesi, un rapido declino “che rischia di trasformare Malpensa in una nuova cattedrale nel deserto”.
Ieri intanto la Camera ha approvato cinque mozioni per lo sviluppo dell’aeroporto di Malpensa che impegnano il governo a garantire “ogni atto a supporto della crescita dell’aeroporto”, anche “favorendo l’incremento dei voli intercontinentali”. Nel documento si impegna l’esecutivo a operare per la rinegoziazione degli accordi bilaterali tra Italia e Singapore finalizzati a chiarire la questione legata ai diritti della compagnia Singapore Airlines, che negli ultimi mesi ha dimostrato di voler puntare sullo scalo varesino. Una prospettiva che il ministro Corrado Passera ha già parzialmente affossato, negando l’autorizzazione al collegamento Singapore Malpensa New York, sostenendo che sia di competenza europea. Dura la reazione del leghista Reguzzoni, che ha accusato Passera di agire per il “protezionismo” a favore dell’unico operatore che effettua collegamenti con New York, che è la Cai “di cui Passera – ha detto Reguzzoni – è la vera anima. La Cai è nata per iniziativa di Banca Intesa, del dottor Passera e di questo governo”.
“Il rilancio di Malpensa è un atto necessario, anche in vista dell’Expo 2015, che rappresenta un’occasione che non può essere sprecata e che determinerà un incremento del traffico aereo”, ha invece dichiarato il deputato democratico varesino Daniele Marantelli commentando le mozioni approvate dalla Camera.
Resta da sottolineare come mozioni analoghe siano state approvate anche in passato, senza mai portare evidenti benefici all’equilibrio precario dell’aeroporto.