L’ultima volta in cui erano stati attaccati senza sconti dai loro elettori era stato lo scorso ottobre, ai tempi dell’ennesima contestata fiducia a Berlusconi. “Siete tutti come il vostro degno compare Capezzone”, scrivevano i militanti radicali sulle bacheche facebook. Oggi, dopo il loro voto contrario all’arresto di Nicola Cosentino, si replica la stessa tensione tra simpatizzanti e dirigenti di partito.
Il segretario Mario Staderini prova a fare chiarezza sul social media e cita le dichiarazioni di Maurizio Turco: “Ho letto le carte e, in questo caso, ho ravvisato fumus persecutionis. Io non dico che Cosentino sia innocente, ma che c’è accanimento da parte dei giudici. Deve essere il processo a decidere se deve andare in galera”. Poi Staderini ricorda ai suoi fan che “il processo Cosentino non si ferma, va avanti, è l’arresto che non ci sarà” e che “i Radicali votarono a favore dell’arresto di Papa, Angelucci e Milanese”. Ma le sue parole non frenano i militanti. “Mario, ma che caxxo fate?!”, scrive Robert che spiega al segretario: “Ultimamente quando si tratta di votazioni in Parlamento non mi riconosco più nelle idee dei Radicali” e Ciro avverte che “qualche volta ammettere di avere fatto una (ulteriore) cazzata non farebbe male”. Qualche utente come Alessio però ringrazia i Radicali “che per l’ennesima volta si sono espressi a favore del garantismo e non si sono fatti accecare dalla smania giustizialista” ma centinaia di commenti evidenziano rabbia e delusione.
Posizioni che emergono anche sul profilo di Emma Bonino, dove gli insulti si confondono tra le decine di persone che ricordano quanto sia privilegiata la condizione di Cosentino. A parità di condizioni, infatti, “i cittadini comuni quando arriva il mandato d’arresto finiscono in carcere, i parlamentari invece (grazie al Pdl e ai radicali) non li toccano nemmeno con un dito”. Per Gianni il voto espresso è “masochismo puro” e Leonardo è perentorio: “Chi oggi si è schierato contro la magistratura a favore della casta, i vari Pdl, Popolo e Territorio, radicali, Responsabili, e sicuramente buona parte della Lega, devono essere messi al bando, e puniti nei consensi. Solo in questo modo possiamo sbarazzarcene”.
Non migliorano gli umori nemmeno sul profilo di Radio Radicale e sulla pagina di Marco Pannella dove “fate schifo” e “vergognatevi” ricorrono in centinaia di commenti. E Pamela attacca lo storico leader del partito: “Adesso fai un bello sciopero della fame per la scarcerazione di Zagaria! Venduto”. Decine di elettori poi assicurano di non votarli mai più e, come a ottobre, affiora lo sconforto dei militanti ‘storici’: “Mi piange il cuore, dato che non avevo ancora 18 anni e già ero un ascoltatore assiduo di Radio Radicale – scrive Gianluca- ho sempre votato per e con il partito in tutte le sedi, condividendo le lotte e nutrendo una genuina ammirazione per i leader storici. Certi autogol però non si possono davvero soffrire”.