C’è chi la ricorda a Videomusic come vj ante litteram, almeno prima che la mania dilagasse e inflazionasse il mestiere. C’è chi la ricorda come la protagonista dell’esperimento La mia vita a impatto zero, dove scorazzando allegramente in bicicletta, con dieta rigorosamente vegana, faceva proseliti e informava su come stiamo consumando e distruggendo le risorse della terra senza accorgercene.
Ma la vera passione che riporta Paola Maugeri in tour, a partire da venerdì 13 gennaio al Satellite Music Club di Rimini (dalle 22 all’una di notte), è la storia della musica. Tanto che nelle tre ore di spettacolo Music History anziché mettere su dischi e lasciare che il pubblico scivoli tra le spirali del suono avvolgente di una scaletta ritmica impersonale, Maugeri sciorina decine di aneddoti, accompagna l’ascolto con dettagliate ricostruzioni storiche che riguardano le band rock autrici di quelle canzoni che il pubblico potrà ascoltarsi, ballare, e farsi raccontare.
“L’idea parte dal programma che ho su Virgin radio”, spiega la Maugeri al fattoquotidiano.it, “nell’era dell’ascolto digitale dell’iPod, questo cosino piccolo nelle orecchie dove i musicisti sembrano minuscoli i giovani scaricano singole hit. Sono così voluta ritornare al piacere dell’album, dell’lp e della genesi delle band che li hanno composti”.
Ecco che Music History diventerà un happening live in cui la Maugeri dimostrerà quant’era bella la musica quando ancora si poteva ascoltare un disco, o una musicassetta in santa pace: “I dj fanno un altro lavoro. Io farò come negli anni sessanta-settanta, un reading con canzoni”.
Una storia delle musica che in Italia o è pavarottiana lirica o non è: “Purtroppo nel nostro paese la musica non è intesa come cultura ma come intrattenimento. Un musicista rock, per esempio, non viene riconosciuto socialmente. Come un pittore che sulla carta d’identità deve scrivere artigiano”.
Fan dei Beatles, ammaliata dal trio Crosby-Stills & Nash, dai Buffalo Springfield e dai Cream durante lo spettacolo ricorderà soprattutto le grandi amicizie tra i componenti delle storiche band del rock: “La stampa ha sempre voluto sottolineare le rivalità tra band e i membri delle band, ma non è sempre stato così, anzi. I Blur e gli Oasis si sono sempre rispettati e stimati, gli U2 sono prima di tutto un armonioso gruppo di amici, George Harrison ed Eric Clapton nonostante le storie di donne si sono sempre voluti bene, David Bowie salvò Iggy Pop finito a fare il barbone”.