Mentre i tassisti sono ancora in agitazione in diverse città italiane, il governo convoca i loro rappresentanti a palazzo Chigi il 17 gennaio, per discutere della contestata liberalizzazione del settore, e scongiurare lo sciopero annunciato per il 23. Le sigle sindacali convocate sono 22. Dopo il blocco selvaggio di ieri, la situazione è tornata normale a Roma Fiumicino, ma a Milano continua l'”assemblea permanente” e il sevizio è garantito soltanto a donne sole, famiglie con bambini, anziani e disabili. La protesta proseguirà, annunciano i tassisti, “fin quando l’esecutivo non darà risposte concrete sul piano delle richieste dei lavoratori”, e ricordano come “una categoria di 45 mila persone non possa essere trattata in questa maniera”. Anche a Torino i taxi in circolazione sono pochissimi, mentre continua il “presidio” delle auto bianche davanti al nuovo stadio della Juventus. I colleghi napoletani hanno strascorso la terza notte in piazza del Plebiscito, garantendo il servizio alle sole “fasce deboli” e nelle ore notturne.
Ma per il premier Mario Monti si aprono altri fronti. A farsi sentire sono anche gli avvocati, altro bersaglio annunciato dei provvedimenti governativi, tra l’altro sul fronte delle tariffe professionali. Il 28 gennaio i legali diserteranno le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario per “segnalare il grave stato della giustizia e il pericolo che la democrazia sta attraversando”, annuncia il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa. L’Avvocatura “non può subire una trasformazione genetica, in peggio, quale quella che si prospetta con il decreto sulle liberalizzazioni senza far sentire la propria voce”, avverte l’Unione camere penali italiane, annunciando di essere “pronta alla mobilitazione”. I penalisti affermano di “aver sempre chiesto una nuova legge professionale, “sollecitando quegli aspetti riformatori, come il riconoscimento della specializzazione, che maggiormente si collegano alla tematica della qualità”. Ma quello che propone il governo è “il contrario” di quello di cui ci sarebbe bisogno, prosegue l’Unione delle camere penali : “Dalla programmazione del numero degli iscritti alle facoltà di giurisprudenza, alla specializzazione nei diversi campi di attività, fino al rigoroso controllo deontologico e alla tutela dell’indipendenza della professione”.
Si dicono invece soddisfatti i petrolieri, perché “il ministro Passera avrebbe convenuto di ritoccare una parte del pacchetto carburanti, al fine di sfumare gli aspetti più delicati”, si legge in una nota di Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli-Assoenergia, secondo il quale la liberalizzazione proposte finora “stroncano il sistema” e “favoriscono il ritorno delle condizioni che favorirono il contrabbando anni Settanta”. I punti controversio sono “il contratto di esclusiva nella vendita dei carburanti che regolamenta i rapporti tra proprietario del punto vendita ed il gestore, e la vendita forzosa degli impianti che, così come concepita, offrirebbe a prezzi di saldo, non si sa a favore di chi, una specie di diritto di riscatto ‘erga omnes’ che difficilmente andrebbe a vantaggio del gestore dell’impianto ma rischierebbe di suscitare gli appetiti di soggetti che dispongono di grandi liquidità da ‘sistemare”.
Intanto il ministro della Giustizia Paola Severino ha convocato per il pomeriggio del 16 gennaio gli ordini professionali regolati dal suo dicastero: tra questi, avvocati, ingegneri, geometri, notai e giornalisti.
Secondo indiscrezioni, già dal prossimo consiglio dei ministri potrebbe uscire la nuova versione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha più volte manifestato il proposito di archiviare il “Beauty Contest”, l’assegnazione gratuita ai principali operatori televisivi. La soluzione alternativa potrebbe coinvolgere anche le aziende telefoniche e prevedere l’assegnazione con “logiche di mercato”.
Sul fronte politico, il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto avverte che il partito berlusconiano sosterrà solo “le liberalizzazioni degne di questo nome, incisive sullo smantellamento degli autentici colli di bottiglia”, e mette sul piatto la riforma dell’articolo 18, anche se fa riferimento al pacchetto lavoro. Le liberalizzazioni “non devono guardare in faccia a nessuno e non debbono colpire solo i deboli”, afferma per l’Udc Pier Ferdinando Casini. Un invito esplicito a Monti perché vada avanti arriva da Fli con Benedetto Della Vedova: “Bisogna avere il coraggio di aprire tutti i grandi dossier in cantiere, a partire dal comparto dei servizi pubblici e delle utilities. Con Fli e il Terzo Polo abbiamo offerto al governo la nostra piena disponibilità a discutere della separazione proprietaria della rete del gas dall’Eni. La creazione di un gestore indipendente, sulla falsariga di quanto fatto con Terna Spa nell’energia elettrica – aggiunge Della Vedova – assicurerebbe la parità di accesso alla rete a tutti gli operatori, con benefici concreti in termini di prezzo al consumo per le famiglie e le imprese, senza per questo danneggiare l’operatività e la mission dell’Eni”.
In mattinata il premier Monti ha incontrato papa Benedetto XVI. Secondo un comunicato della Santa Sede, “sono stati affrontati temi che riguardano la situazione sociale italiana e il relativo impegno del governo, nonché il contributo della Chiesa cattolica alla vita del Paese”. Il presidente del consiglio e il papa hanno discusso anche “dell’attuale quadro internazionale, dall’Europa alla situazione nell’area mediterranea meridionale”. Inoltre si sono “soffermati sulla tutela delle minoranze religiose, soprattutto cristiane, in alcune aree del mondo”. Non è dato sapere se siano stati affrontati, come preannunciato da indiscrezioni, i temi caldi legati alla manovra economica, come l’Ici sugli immobili ecclesiastici e gli stanziamenti per le scuole private.
Da registrare anche un intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato un messagio alla “Convenzione sul ruolo dell’Italia per rilanciare l’obiettivo della Federazione Europea”. Per Napolitano, è urgente per l’Europa “mettere incampo la più forte volontà comune nel procedere senza esitazioni sulla via dell’unità politica e dell’effettiva unione economica”. La crisi, ha detto il presidente, ha trovato “le istituzioni europee ancora condizionate da limiti del passato”.
Politica
Liberalizzazioni, tassisti il 17 a palazzo Chigi
Adesso si apre il fronte degli avvocati
Continuano le agitazioni della auto bianche a Milano, Torino e Napoli. Sospesa la protesta a Roma. I legali diserteranno l'inaugurazione dell'anno giudiziario. I petrolieri ottengono un ammorbidimento dei provvedimenti. Monti incontra il Papa, Napolitano esorta all'unità politica dell'Europa
Ma per il premier Mario Monti si aprono altri fronti. A farsi sentire sono anche gli avvocati, altro bersaglio annunciato dei provvedimenti governativi, tra l’altro sul fronte delle tariffe professionali. Il 28 gennaio i legali diserteranno le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario per “segnalare il grave stato della giustizia e il pericolo che la democrazia sta attraversando”, annuncia il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa. L’Avvocatura “non può subire una trasformazione genetica, in peggio, quale quella che si prospetta con il decreto sulle liberalizzazioni senza far sentire la propria voce”, avverte l’Unione camere penali italiane, annunciando di essere “pronta alla mobilitazione”. I penalisti affermano di “aver sempre chiesto una nuova legge professionale, “sollecitando quegli aspetti riformatori, come il riconoscimento della specializzazione, che maggiormente si collegano alla tematica della qualità”. Ma quello che propone il governo è “il contrario” di quello di cui ci sarebbe bisogno, prosegue l’Unione delle camere penali : “Dalla programmazione del numero degli iscritti alle facoltà di giurisprudenza, alla specializzazione nei diversi campi di attività, fino al rigoroso controllo deontologico e alla tutela dell’indipendenza della professione”.
Si dicono invece soddisfatti i petrolieri, perché “il ministro Passera avrebbe convenuto di ritoccare una parte del pacchetto carburanti, al fine di sfumare gli aspetti più delicati”, si legge in una nota di Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli-Assoenergia, secondo il quale la liberalizzazione proposte finora “stroncano il sistema” e “favoriscono il ritorno delle condizioni che favorirono il contrabbando anni Settanta”. I punti controversio sono “il contratto di esclusiva nella vendita dei carburanti che regolamenta i rapporti tra proprietario del punto vendita ed il gestore, e la vendita forzosa degli impianti che, così come concepita, offrirebbe a prezzi di saldo, non si sa a favore di chi, una specie di diritto di riscatto ‘erga omnes’ che difficilmente andrebbe a vantaggio del gestore dell’impianto ma rischierebbe di suscitare gli appetiti di soggetti che dispongono di grandi liquidità da ‘sistemare”.
Intanto il ministro della Giustizia Paola Severino ha convocato per il pomeriggio del 16 gennaio gli ordini professionali regolati dal suo dicastero: tra questi, avvocati, ingegneri, geometri, notai e giornalisti.
Secondo indiscrezioni, già dal prossimo consiglio dei ministri potrebbe uscire la nuova versione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha più volte manifestato il proposito di archiviare il “Beauty Contest”, l’assegnazione gratuita ai principali operatori televisivi. La soluzione alternativa potrebbe coinvolgere anche le aziende telefoniche e prevedere l’assegnazione con “logiche di mercato”.
Sul fronte politico, il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto avverte che il partito berlusconiano sosterrà solo “le liberalizzazioni degne di questo nome, incisive sullo smantellamento degli autentici colli di bottiglia”, e mette sul piatto la riforma dell’articolo 18, anche se fa riferimento al pacchetto lavoro. Le liberalizzazioni “non devono guardare in faccia a nessuno e non debbono colpire solo i deboli”, afferma per l’Udc Pier Ferdinando Casini. Un invito esplicito a Monti perché vada avanti arriva da Fli con Benedetto Della Vedova: “Bisogna avere il coraggio di aprire tutti i grandi dossier in cantiere, a partire dal comparto dei servizi pubblici e delle utilities. Con Fli e il Terzo Polo abbiamo offerto al governo la nostra piena disponibilità a discutere della separazione proprietaria della rete del gas dall’Eni. La creazione di un gestore indipendente, sulla falsariga di quanto fatto con Terna Spa nell’energia elettrica – aggiunge Della Vedova – assicurerebbe la parità di accesso alla rete a tutti gli operatori, con benefici concreti in termini di prezzo al consumo per le famiglie e le imprese, senza per questo danneggiare l’operatività e la mission dell’Eni”.
In mattinata il premier Monti ha incontrato papa Benedetto XVI. Secondo un comunicato della Santa Sede, “sono stati affrontati temi che riguardano la situazione sociale italiana e il relativo impegno del governo, nonché il contributo della Chiesa cattolica alla vita del Paese”. Il presidente del consiglio e il papa hanno discusso anche “dell’attuale quadro internazionale, dall’Europa alla situazione nell’area mediterranea meridionale”. Inoltre si sono “soffermati sulla tutela delle minoranze religiose, soprattutto cristiane, in alcune aree del mondo”. Non è dato sapere se siano stati affrontati, come preannunciato da indiscrezioni, i temi caldi legati alla manovra economica, come l’Ici sugli immobili ecclesiastici e gli stanziamenti per le scuole private.
Da registrare anche un intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato un messagio alla “Convenzione sul ruolo dell’Italia per rilanciare l’obiettivo della Federazione Europea”. Per Napolitano, è urgente per l’Europa “mettere incampo la più forte volontà comune nel procedere senza esitazioni sulla via dell’unità politica e dell’effettiva unione economica”. La crisi, ha detto il presidente, ha trovato “le istituzioni europee ancora condizionate da limiti del passato”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.