Il politico si è espresso con toni duri nei confronti del segretario e lo ha incitato a lasciare. Poi il tocco finale: "Lascia perdere tuo figlio, sarà un bravo ragazzo, ma non sembra un genio"
“Inoltre sono sbagliate: non è vero che Bossi sia incapace di guidare la Lega. Poteva manifestare il suo dissenso con una lettera al partito e non sarebbe successo niente. Rivolgendosi ai media si è automaticamente messo fuori dal partito”, ha sentenziato. Risultato, la Lega di Reggio Emilia guidata dal deputato e consigliere comunale Angelo Alessandri perde un altro pezzo. Ora i consiglieri del Carroccio in consiglio comunale passerano da 6 a 5.
Miles Barbieri, nella vita di tutti i giorni tecnico ospedaliero, eletto consigliere comunale nel 2009 (in passato aveva fatto parte di una lista civica di quartiere) aveva preso carta e penna inviando una lettera aperta a Bossi dai toni molto duri ma anche d’affetto politico di chi aveva creduto nel leader leghista.
“Hai creato la Lega, per molto tempo sei stato l’anima stessa della Lega, ma il tempo, caro Umberto, passa inesorabile, e la malattia, che in altri politici decerebrati non avrebbe lasciato tracce, ti ha colpito pesantemente” aveva scritto Barbieri continuando. “Io posso capire che chi vive per un ideale faccia fatica a mollare, posso capire che sia duro cedere la tua creatura in mani altrui, e riesco anche a capire il fatto che tu, sentendoti indebolire, ti sia creato una cerchia ristretta di referenti ai quali ti affidi ciecamente. Posso capirlo, ma non è detto che sia un bene”.
Poi l’invito a lasciare: “Vedi Umberto, viene un momento per tutti, sportivi, dirigenti, scienziati, un momento in cui ti rendi conto che non sei più in grado di agire lucidamente, e come un padre che vede i propri figli iniziare ad agire indipendentemente, o come un vecchio pugile che è stato campione del ring, capisci che il continuare a cercare di restare al comando sarebbe controproducente, per te e per la tua creatura, la Lega”.
Per aggiungere: “Ormai i tuoi ruggiti sono diventati agonici, la tua faccia è sempre più bianca, e la tua cerchia di “amici” si fa sempre più oppressiva. Quando ti ho visto tentare di fare le corna al presidente, quando ti vedo urlare “secessione”, che pure sarebbe sacrosanta, non vedo più la convinzione e la rabbia di un tempo…Caro Umberto, non portarla con te nell’oblio, prenditi una carica rappresentativa che ti porterai nella tomba, spero il piu’ tardi possibile, e passa il timone a qualcuno che abbia un cervello e lo usi, ne hai tanti: Maroni, Salvini, Tosi, Cota”.
Poi un implacabile giudizio sul figlio di Bossi, il consigliere regionale lombardo Renzo detto “Trota” oltre che su di lui. “Lascia perdere tuo figlio, che sarà pure un bravissimo ragazzo, ma non sembra un genio e, ti prego, fatti da parte. Sei stato un grande, un grandissimo, per me uno statista, lascia che ti ricordiamo in questo modo, e non come un ex-leader che ormai ha bisogno dei sottotitoli per comparire in Tv”.
“Ho appreso dell’espulsione dalle parole di Fossa – spiega Barbieri – ufficialmente non mi hanno comunicato nulla. Io ho la coscienza a posto e vado a testa alta. Quel che mi rende sereno è il fatto che mi hanno chiamato tanti cittadini ed elettori della Lega schifati da questa e dalle ultime vicende. Dal voto salva Cosentino ai finanziaenti pubblici girati in fondi in Tanzania, che non sono illegali ma certamente inopportuni politicamente.Tutto queste cose assurde. Allora è proprio vero c’è un patto di ferro che vincola Bossi a Berlusconi”.
“Gli altri consiglieri comunali della Lega ? Non si è fatto vivo nessuno. Anche chi critica Bossi sta zitto ora”.