La Consulta ha bocciato i due referendum abrogativi del porcellum, la porcata di Calderoli.
Napolitano se ne compiace sia in nome del principio “Non disturbare il manovratore”, per difendere il governo Monti, sia in nome dell’utopica ricerca dell’armonia, con l’invito al Parlamento ad approvare una nuova legge elettorale condivisa.
Nel contempo la Camera respinge la richiesta del carcere per Nicola Cosentino, dimostrando che Berlusconi è in piena forma e con Bossi tuttora al suo servizio.
Un’altra magia di Nonno Armonia
Certo il dodici gennaio
non è stato un giorno gaio
per i poveri italiani.
Ha chiarito che il domani
sarà circa come l’ieri
ed i bocconiani seri,
la salvezza a caro prezzo,
son soltanto un intermezzo
fra un terribile passato
che ci ha quasi rovinato
e un ignobile futuro
che sarà ancora più duro.
Con il no della Consulta,
per il quale il nonno esulta,
si salvò, con l’armonia,
la schifosa porcheria
di una legge elettorale
che al caimano e al suo sodale
dal sofferto bla bla bla
la vittoria ridarà.
Come il voto fu evitato,
l’anzian capo dello Stato
chiamò a sé Fini e Schifani
affinché, sin da domani,
“sia investito il Parlamento
nel dovuto cambiamento”
della legge maledetta.
“Presidente, ci permetta:
noi non siam rincoglioniti
e il pensar che dei partiti
che si parlan sordo a sordo
sian capaci di un accordo
sulla legge elettorale
o è prodigio celestiale
o maligna presa in giro.
Eppoi, su, non faccia il ghiro:
Lei sa almeno a chi si appella?
A una banda di Brighella
che votò quella sgualdrina
di Mubarak nipotina.
A una banda di affaristi
che difende i camorristi,
è successo proprio ieri,
grazie a ingaggi a tanti zeri.
A ploton di litiganti,
di fantasmi tentennanti,
di somari buridani
che, guidati da Bersani,
pare apettin la cometa
per individuar la meta
o un prodigio di Maria
per optar la compagnia.
Lei, davvero, presidente,
ha fiducia in questa gente
o, in attesa del riposo,
finge d’esser speranzoso?
Presidente, in buona fede
oggi veramente crede
che la gente sia disposta
ad un’ulterior supposta?
Caro Giorgio, qui c’è un guaio:
nel c… a salvadanaio
ne abbiam prese in quantità
tal che un’altra non ci sta!”