Mentre in Italia si insiste col volere costruire infrastrutture ed edifici inutili, per fare guadagnare cifre enormi a pochi facendole spendere a molti, in Germania si sta progettando la prima “autostrada” concepita solamente per le biciclette, e già ribattezzata “Autobahn delle lumache”.
La maxipista ciclabile collegherà due città, Dortmund e Duisburg, in una delle zone più densamente popolate (e quindi più trafficate) d’Europa, in un percorso parallelo all’autostrada A40. È un progetto in cui credono sia imprenditori che politici e amministratori locali, ma soprattutto l’opinione pubblica tedesca. A partire dai pendolari della zona.
La Radler B-1, molto probabilmente sarà questo il suo nome, è un tracciato di 60 chilometri di lunghezza e 5 metri di larghezza, asfaltato, senza pendenze o curve strette, ma soprattutto senza incroci, una delle principali noie ed uno dei maggiori rischi per i ciclisti.
“Molti tedeschi hanno già deciso di rinunciare alle automobili per le biciclette”, assicura il ministro socialdemocratico della Renania Settentrionale-Vestfalia Harry Voigtsberger. E i numeri sembrano dargli ragione. Sono infatti molti i lavoratori che si sono già convertiti alla bicicletta per i loro spostamenti, e il fatto di potere presto evitare gli intasamenti dell’autostrada A40 li renderà ulteriormente soddisfatti.
Noi, nel frattempo, invece che investire sulla mobilità sostenibile, continuiamo a sentirci ripetere quanto grave sia l’inquinamento delle nostre città, o quanto siano indispensabili tunnel da decine di chilometri per far sfrecciare treni che in pochi prenderebbero, o addirittura ponti da costruire in zone sismiche in cui mancano spesso delle strade decenti. Opere da miliardi di euro che, tra l’altro, nemmeno ci potremmo permettere.