Cronaca

Milano, esordio dell’Area C <br> Comune e Atm: esame superato

Secondo le istituzioni milanesi, la nuova congestion charge ha funzionato: riduzione del traffico del 33 per cento fra le 7.30 e le 12.30 e boom di presenze sui mezzi pubblici. Non si placano le polemiche col Pdl e Lega che parlano di “furto che non migliora la qualità della vita”

Il battesimo del fuoco ha funzionato. Almeno a dar retta alle informazioni diffuse da Comune di Milano e Atm. Il debutto di Area C, il nuovo sistema di accessi a pagamento nel centro del capoluogo lombardo, ha registrato dati positivi e diversi indicatori testimoniano che la riduzione delle auto nella cerchia dei Bastioni c’è stata.

Soddisfatto Palazzo Marino con il sindaco Giuliano Pisapia compiaciuto per la risposta della città: “I risultati sono molto positivi, ma nei prossimi giorni continueremo a monitorare la situazione”.

Anche la campagna informativa, che ha accompagnato l’esordio della congestion charge, ha raggiunto i milanesi. Il primo dato lo fornisce l’azienda di trasporti pubblici alle 10.30 del mattino con una nota che annuncia un carico straordinario di passeggeri sulle metropolitane: 5.500 persone in più rispetto al solito. L’Atm ha retto l’urto grazie al piano di potenziamento: 250 corse aggiuntive per i mezzi di superficie e aumento della capacità delle linee metropolitane fino a 66mila posti. Nel pomeriggio arrivano le conferme: l’assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran ha indicato un aumento del 6 per cento dei passeggeri in metro e del 10 su bus e tram e soprattutto una riduzione del traffico del 33 per cento tra le 7.30 e le 12.30. L’obiettivo dichiarato di Area C è del 30 per cento. Quindi il primo giorno, accompagnato da incertezze e polemiche, sembra aver superato la prova.


video di Francesca Martelli

Anche il ticketing è filato liscio, a quanto pare, tranne che per una famiglia di Verbania cui un tabaccaio “distratto” ha rifilato un vecchio ticket di Ecopass. Nelle prime ore del mattino solo il portale web del comune ha registrato 8mila transazioni corrispondenti ad altrettanti ingressi acquistati e 9mila registrazioni tra residenti, commercianti e artigiani per un totale di 17mila operazioni. Meno felice l’avventura per i residenti del centro che si sono fiondati in massa nell’apposito ufficio di registrazione allestito in via Larga che è stato preso d’assalto da cittadini in coda fin dalle 6.30 del mattino, nonostante fosse predisposto analogo servizio online. Molti residenti ci sono andati di persona per assicurarsi i primi 40 ingressi gratuiti e registrarsi così da pagare la tariffa ridotta (2 euro anziché 5). E sono stati costretti a una lunga attesa per problemi tecnici e informatici e perché le informazioni sulla documentazione da portare erano incomplete.

Dati positivi, dunque, ma che non fermano le polemiche e le iniziative dell’opposizione che contesta il provvedimento. Quella del Pdl finisce con la colorita cavalcata verso il varco di Porta Venezia con gli esponenti del centrodestra, De Corato e Masseroli, che bucano le telecamere con un calesse al motto: “Così i milanesi non pagano”. Continua per contro la raccolta delle firme presso i gazebo della Lega per il ricorso al Tar da presentare entro il 23 gennaio per l’abolizione dell’Area C. Con una cinquantina di militanti il Carroccio presidia piazza 5 Giornate, Repubblica, Cantore e Conciliazione. Qui, il capogruppo in Consiglio comunale Matteo Salvini annuncia iniziative, non meglio specificate, di “disobbedienza civile perché riteniamo il provvedimento un furto che non migliora la qualità della vita dei milanesi”.

Seri i problemi sollevati da alcune categorie che si dicono penalizzate. Su tutti i meccanici, garagisti e i posteggiatori. I meccanici che hanno le officine nella cerchia dei Bastioni lamentano la sparizione improvvisa di clienti. Ma già Ecopass aveva dimezzato gli affari per alcune rimesse e officine del centro. Alcuni, come Raian Autocenter di via Marsala si sono riconvertiti a riparare motorini che nel frattempo dal 2009 a oggi sono aumentati del 50 per cento in città e costituiscono un affare sicuro. Se la vedono dura anche i posteggiatori, i venditori di “gratta e sosta” che in giornata hanno lamentato un calo del 30 per cento.