“Io proprio non riesco a capire come mai si possono sciogliere i consigli comunali per infiltrazioni camorristiche e, per lo stesso motivo, non è possibile sciogliere i consigli regionali pure quando – come nel caso della Campania – si sono succeduti arresti di deputati regionali per i loro rapporti con i Casalesi e affini? Bisognerebbe, quindi, pensare a una legge che consenta di intervenire anche sulle assemblee amministrative di grado superiore a quello cittadino…”.
Raffaele Cantone, ex Pm del processo Spartacus in cui furono condannati all’ergastolo tutti i capi di Gomorra e fresco di nomina ministeriale in una commissione per la lotta e la prevenzione alla corruzione nella pubblica amministrazione, non lo nomina mai: ma è chiaro il suo riferimento a Enrico Fabozzi, il consigliere regionale ex Pd arrestato recentemente per i suoi rapporti, sia politici sia di affari, con i Casalesi che, nel corso degli anni, gli hanno garantito prima la fascia tricolore in quel di Villa Literno nel casertano e poi l’elezione allo scranno del Centro Direzionale di Napoli. Ma, già in passato non erano mancati casi ugualmente inquietanti, con una particolare predilezione per il voto di scambio politico-mafioso. A cominciare dall’arresto per camorra dell’ex consigliere regionale Udeur Nicola Ferraro, avvenuto quasi quattro mesi dopo la scadenza del suo mandato.
L’occasione in cui l’autore dei “I Gattopardi” quasi invoca una legge ex novo è data dalla presentazione del suo libro a S. Maria Capua Vetere (CE) organizzata dall’amministrazione comunale del sindaco Biagio Maria Di Muro. Sul tavolo della discussione i rapporti sempre più stretti tra la politica, la mala imprenditoria e la Camorra Spa. Un intreccio che pare quasi ancora inestirpabile nonostante le catture di due boss del calibro di Antonio Iovine “U’ninne” e del cervello pensante dei gruppi di fuoco quale Michele Zagaria alias “Capastorta”.
“Solo qualche sprovveduto può pensare che questi arresti determineranno la fine di Gomorra – aggiunge Cantone – mentre è più probabile che i Casalesi si riorganizzeranno sul modello orizzontale della Camorra partenopea, laddove non esiste un solo clan egemone ma diverse bande autonome sui vari territori. E che saranno dediti ad attività criminali fino ad ora non gestite direttamente quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, giusto per fare un esempio calzante”.
Ultimo affondo è dedicato a Nicola Cosentino, il potentissimo deputato berlusconiano, coordinatore regionale del Pdl, scampato all’arresto dopo il no della Camera. A sorpresa, però, Cantone non infierisce nei confronti dell’ex sottosegretario all’Economia. “Pur non nutrendo eccessivi dubbi sulle gravissime responsabilità politiche e penali dell’onorevole Cosentino, non vorrei che fosse additato all’opinione pubblica come l’unico colpevole quando, invece, il sistema deleterio dei rapporti fra politica e camorra riguardava e riguarda esponenti di tutte le principali coalizioni”.
di Iurillo e Tudisco