L’iniziativa ha riscosso un tale successo che anche non-artisti si sono iscritti: “Oggi la solidarietà non solo verso chi fa arte o cultura – continua Ferracane – è un sentimento in ascesa, una buona arma luminosa per combattere la crisi. Sono i vantaggi delle avversità”. Appena inaugurata anche, oltre al magazine elettronico quindicinale a cura di Cinzia Manfredi, la possibilità di iscrivere locali, teatri, scuole e altre strutture interessate a questo progetto indipendente che di fatto scavalca gli agenti: “Ce ne sono anche di leali e per fortuna io li ho incontrati – spiega Ferracane – ma molti lucrano sui talenti e ci siamo scocciati”. “Ospita e sarai ospitato” pare dunque un motto vincente, e ricorda il coach surfing e tutte le iniziative “social” che nella rete trovano affiatamento e partecipazione. “Bed&Show è diverso dal coach surfing per la sua mission, così come non possiamo definire un social network il sito. Il punto è che i contatti virtuali con cui ormai siamo abituati a sostituire quelli reali diventano possibilità concrete e vive di scambi di esperienze, impressioni e indicazioni su una professione, quella dell’artista, a cui non viene data abbastanza dignità, se non quando si è già affermati. In Italia, ci sono migliaia di operatori dello spettacolo che di questo vivono, oggi più che mai con fatica. Credo che una sorta di associativismo mutualistico tra gli artisti, tutti, sia necessario, anche per contrastare questo “addomesticamento intellettuale” per cui si aspetta, anche quando si sa che non arriverà, l’aiuto di un terzo, di un tramite”.
E intanto compaiono collaborazioni importanti, come quelle col Mei di Giordano Sangiorgi, il primo che ha creduto con entusiasmo al progetto, o con Irene Romano di Danzadance: “A breve anche la partnership con mySpace. Intanto stiamo lavorando ad un format, “Bed&show Live tour”, in cui si girerà l’Italia per cercare chi lavora sul campo e coinvolgere gli artisti in un tour promozionale, ma per ora il resto è top secret”.