Ogni tanto troviamo un mostro. L’ultimo è il comandante Schettino. Lo vogliono addirittura in galera gli stessi che la settimana scorsa dicevano che prima del processo non si arresta nemmeno Cosentino, per camorra. Eppure è chiaro che Schettino scappare all’estero non può, perché dove va? Pure se va in Botswana lo riconoscono subito. Non può inquinare le prove perché ci sono le telefonate registrate, non può ripetere il reato perché tanto nessuno gli affiderà più, non dico una nave, ma nemmeno un pedalò o un moscone. Quindi bastano e avanzano gli arresti domiciliari, prima del processo. Ma noi in Italia siamo così: prima affidiamo tutto a un solo uomo, un paese di 60 milioni di abitanti, una nave di 4.200 passeggeri. Poi se va male ce la prendiamo con un solo uomo:  siamo sempre in attesa di un salvatore della patria o di un capro espiatorio

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