E’ un Flavio Tosi in versione ultrà quello che si è palesato dalle parti di Varese nella giornata di giovedì, l’indomani del Maroni Day. Non una semplice visita di cortesia per tributare un omaggio all’ex ministro, reduce da una serata memorabile che ne ha sancito di fatto la candidatura alla successione di Bossi, ma una vera e propria missione compiuta in nome e per conto dei tifosi calcistici veronesi.
Il sindaco di Verona, dopo aver fatto tappa nella sede del comune di Varese (dove ha incontrato il sindaco Attilio Fontana, amico Roberto Maroni e il senatore Fabio Rizzi) si e’ infatti recato in visita dal prefetto e dal questore di Varese per invocare una marcia indietro sui 94 Daspo inflitti ai tifosi scaligeri in occasione della partita che lo scorso 18 dicembre ha visto opposte le squadre di Varese e Verona. Allora i supporter veneti sono arrivati in massa nella città lombarda, contravvenendo pero’ all’obbligo di acquistare preventivamente il biglietto. I tifosi, asserragliati all’esterno degli spalti hanno creato qualche problema alla polizia varesina che ha proceduto, come previsto dalla normativa in materia di sicurezza negli stadi (peraltro inasprita dallo stesso ex ministro dell’interno leghista), ad identificare i facinorosi, poi colpiti dal provvedimento restrittivo che per un po’ li terra’ lontani dallo stadio.
Quella di Tosi non è stata una missione segreta, la aveva annunciata alla stampa veneta, dichiarando di ritenere eccessivi i provvedimenti impartiti ai suoi ultrà e ha proceduto come previsto, rivolgendosi cioè alla prefettura, organo preposto, in alternativa al Tar, a valutare eventuali ricorsi sui Daspo. “E’ stato un incontro molto sereno – ha dichiarato a Varesenews il senatore Fabio Rizzi a margine della visita in municipio – abbiamo scambiato alcune valutazioni politiche, poi Tosi è andato a occuparsi della vicenda che ha riguardato i tifosi della squadra veronese”. Evidentemente anche a Verona le campagne elettorali passano per la curva dello stadio.