Per la prima volta nel corso del 2012, il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i Bund tedeschi scende sotto quota 440 punti. Un livello raggiunto solo all’inizio di dicembre, in concomitanza della manovra del governo Monti. E’ invece a 357 punti, lo spread tra il Bonos spagnolo e il Bund e a 118 punti il differenziale tra il decennale francese e l’analogo titolo tedesco.I listini europei restano in leggero ribasso, con Piazza Affari piatta (+0,3%) e l’euro che risale sopra 1,29 dollari. Londra scende dello 0,08%, Francoforte dello 0,1% e Parigi dello 0,11%. In calo anche Madrid (-0,55%). I mercati guardano con attenzione ad Atene, dove si rincorrono le voci di un accordo con i creditori privati sulla ristrutturazione del debito. Secondo il sito web del giornale greco Proto Thema, il governo e le banche avrebbero raggiunto un’intesa iniziale, da portare lunedì alla riunione dell’Eurogruppo. Un appuntamento cruciale anche per l’Italia, perché il presidente del Consiglio Mario Monti annuncerà la road map italiana per la crescita.

Oggi per il terzo giorno consecutivo le parti stanno trattando ad oltranza ad Atene, sulla ristrutturazione volontaria, malgrado le resistenze degli hedge fund, i quali hanno comprato i titoli greci a prezzi stracciati, assicurandoli con i cds, e preferirebbero un default a un drastico taglio dei rimborsi. L’intesa tra governo e Iif, i rappresentanti delle banche, prevede l’emissione di nuovi titoli del debito greco con scadenza a 30 anni e una cedola iniziale al 3,1%, destinata a salire fino al 4,75%. Fonti bancarie confermano che la trattativa tra governo e creditori privati avrà esito positivo, prevedendo però una perdita tra il 65% e il 70% per i detentori di titoli greci. “Le due parti stanno convergendo” confermano le fonti. I titoli di nuova emissioni con i quali i creditori scambieranno i loro bond dovranno avere una scadenza trentennale e un periodo di grazia di 10 anni. Inoltre la è prevista una cedola con interessi medi del 4%.

Alla Gran Bretagna che ha messo il suo veto sulla Tobin tax, Berlino intende ora proporre una tassa di borsa come soluzione a metà strada, per ricomporre l’unità europea nel quadro delle misure anticrisi. A parlarne oggi è Steffen Seibert, portavoce dell’Esecutivo di Angela Merkel, che ha aperto a una proposta del ministro liberale Philpp Roesler. “Stiamo cercando di capire se una tassa di borsa potrebbe essere un ponte per la Gran Bertagna – ha spiegato oggi Seibert – poi ne discuteremo con i partner europei”. Intanto Berlino resta dell’idea che l’opzione migliore sia l’introduzione di una Tobin tax a 27. I liberali sono fermamente contrari a un’introduzione della Tobin tax nella sola eurozona, opzione possibile invece per la cancelliera. Roesler, che dopo le esternazioni della Merkel dei giorni scorsi sull’argomento teme una divisione della coalizione di governo in un momento difficilissimo per il suo partito, sta lavorando sodo per coinvolgere Londra.

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