Emilio Fede lascia o non lascia? Lascia il suo tg nel 2012 e forse raddoppia, con un programma settimanale tutto suo e un contratto di consulenza a Mediaset per i prossimi cinque anni. Lo aveva annunciato lui stesso lo scorso novembre ai microfoni di Radio 24: “Lascio la direzione del Tg4 il 24 giugno del 2012 – aveva detto- mi prendo un mese di aspettativa e poi deciderò cosa fare” perché “se Silvio Berlusconi molla, mollo anch’io e vado ad Antigua con lui”.
Dichiarazioni rimaste sospese per mesi senza ulteriori dettagli. Fino a questa mattina. E’ stato Franco Bechis, vice direttore di Libero, a pubblicare un post dal titolo inequivocabile: “Fede-Mediaset, divorzio consumato giovedì scorso all’ora di pranzo”. Secondo il giornalista, “i vertici di Mediaset hanno affrontato con Emilio Fede tempi e modalità della sua buonuscita dalla direzione del Tg4”. Il direttore, poi, “ha assicurato che si prenderà ‘tutto il tempo necessario’ a preparare l’addio” e Bechis ha aggiunto che “i vertici aziendali sembra abbiano ritenuto un po’ brusca la sua richiesta di buonuscita, per una cifra notevole che supererebbe i 7-8 milioni di euro”. E inizia la caccia al successore per la poltrona del direttore.
Ad aggiungere altri dettagli è stato Oggi che sul blog ha pubblicato altre indiscrezioni. Secondo il settimanale, Fede “rimarrebbe in forze della rete per i prossimi cinque anni, con un contratto di consulenza”. Inoltre nel palinsesto di Rete 4 “troverebbe spazio un suo programma settimanale di approfondimento politico e non solo, in prima o seconda serata, un format che nelle intenzioni del direttore strizzerebbe l’occhio al Che tempo che fa di Fabio Fazio come al Report di Milena Gabanelli”. Ma c’è dell’altro: infatti “Fede porterebbe a casa la qualifica di direttore editoriale di tutta l’area News di Mediaset, coordinando di fatto il lavoro di professionisti come Claudio Brachino (Videonews) e Mario Giordano (Tgcom24)”. Decisioni che sarebbero avvenute durante i colloqui con Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e il direttore generale Mauro Crippa. Ora resta da sciogliere il nodo della buonuscita e nel valzer dei nomi per la successione alla guida del Tg, il favorito è il direttore di Panorama Giorgio Mulé, anche “se i bene informati – conclude Oggi– si dicono certi che a spuntarla sarà alla fine Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto, anche lui in corsa”.
“Io amo il telegiornale che dirigo e ho scoperto che gli aspiranti alla direzione sono tutti in fila. Bechis, ad esempio, ci punta da quando è nato”, spiega Fede raggiunto dal Fatto quotidiano e non nasconde il fastidio per quanto pubblicato dal vicedirettore di Libero. Per lui quelle sono tutte ‘frescacce’. Insomma, falsità. “Visto che, quando sarà, potrò suggerire il nome del successore, Bechis non lo vorrei mai direttore di un tg condotto da un serio professionista come Emilio Fede”. Mulè invece? “Possibile”. Ma sulla data di dimissioni dal Tg4 rimane vago: “Deciderò con l’azienda quando e come. La mia ipotesi sincera è di lasciare nel 2032 al compimento dei 100 anni e di vedere passare davanti tutti gli aspiranti direttori uscire a mani vuote. Se lascio, comunque, rimango a Mediaset per condurre un programma di approfondimento”. Bocca cucita invece su buonuscita e contratto di consulenza. Ma è vero che si dimetterà da direttore quest’anno? “Non ho la sfera di cristallo, ma diciamo che nel 2012 farò felice Bechis. Basta, ha rotto con queste cose”. Quindi lascia? “Sì, ma non a lui”.