400 appartamenti da costruire proprio sopra una delle più grosse falde acquifere della regione da cui dipende, per l’acqua potabile, mezza provincia di Modena compresa tutta l’area di Carpi.
Succede a Modena, dove il Comune si appresta ad autorizzare la costruzione di centinaia di appartamenti all’interno della zona di rispetto dei pozzi Aimag che prelevano dal campo acquifero di Cognento, ad ovest della città. E’ stato infatti avviato l’iter formale di un piano edilizio che prevede la cementificazione dell’area verde a protezione dei pozzi nei pressi di via Aristotele. I proprietari dell’area, d’accordo con la giunta modenese, pare intendano trascurare il limite minimo di distanza delle costruzioni di 200 metri dai punti di prelievo, come previsto dalla legge.
Il caso era già stato reso noto sette mesi fa da Lorenzo Paluan, il consigliere comunale di Carpi 5 Stelle – Rifondazione Comunista, che aveva chiesto più volte all’amministrazione carpigiana di prendere posizione rispetto alla paventata ipotesi di costruzione sulla falda acquifera da cui traggono acqua potabile per bere dai rubinetti.
Di giovedì scorso, 19 gennaio, l’odg bocciato dal consiglio comunale con profondo rammarico e sgomento di Paluan: “E’ stato invece votato un odg Pd-Idv che invita la giunta a “monitorare”. Come ci aveva detto mesi fa l’assessore all’ambiente Tosi, rispondendo da bravo pompiere alla nostra interrogazione sul tema: Carpi monitora. E lo fa talmente bene che a venti giorni dal deposito del piano particolareggiato che prevede centinaia di appartamenti, tutti inseriti nell’area di tutela dei pozzi Aimag, ancora non si sono fatti mandare da Modena i documenti relativi”.
Una questione terribilmente complicata che ha visto scendere di nuovo in campo il Comitato Referendario per i 4 sì ai referendum di giugno scorso e ha portato ad un interrogazione di Andrea Defranceschi (M5S) in consiglio regionale: “Lo scorso 28 dicembre 2011 è stato depositato presso il Comune di Modena il piano particolareggiato per la costruzione 400 appartamenti sulle aree prospicienti Via Aristotele, dove AIMAG gestisce, sulla base di una concessione regionale, i pozzi di uno dei principali e più produttivi campi acquiferi della regione Emilia-Romagna, che attualmente fornisce centinaia di migliaia di cittadini della Provincia di Modena – afferma Defranceschi – L’operazione, se andasse in porto, sarebbe estremamente rischiosa per la stessa sopravvivenza delle falde acquifere e, quindi, un pericolo per l’approvvigionamento idrico del modenese. Cementificando le aree di ricarica dei pozzi, quelle cioè dove l’acqua filtra nel terreno entrando in falda, si rischia di bloccare questo processo”.
“Ho presentato – prosegue Defranceschi – un’interrogazione alla giunta per sospendere i procedimenti di pianificazione in corso sui campi acquiferi, fino alla definizione, tra gli altri, di un piano di tutela delle acque che indichi con chiarezza come garantire, oggi e domani, acqua potabile alla città e alla provincia di Modena. Non possiamo restare immobili di fronte al pericolo di soffocare 21 pozzi, da cui sono estratti più di 19 milioni di metri cubi di acqua potabile all’anno che è consumata da più di 360.000 persone: qual è la logica per cui i nostri politici un giorno si strappano i capelli perché nel 2012 ci sarà una grave emergenza idrica e il giorno dopo chiudono l’accesso a falde vitali per il futuro di tutto il modenese?”
Infine, martedì 31 gennaio (ad un orario ancora da definirsi) in sala Peruzzi a Carpi, il Comitato Referendario Acqua e Beni Comuni incontra tecnici e politici per chiarire le implicazioni del campo acquifero di via Aristotele a Modena, dove si trovano i pozzi Aimag che dissetano tutta la bassa modenese.
d.t.