Politica

Monti: “L’articolo 18 non è un tabù”<br>Contestato dalla Lega, ma “fa parte del ruolo”

ll legame tra lavoro e liberalizzazioni è molto stretto:“L’Italia sta o non sta nel mercato internazionale per la sua capacità di collocare i suoi prodotti. Nel determinare il costo dei prodotti entrano tante cose, il lavoro in modo importante”, dice il premier che nella trasmissione In Mezz'ora difende le riforme contenute nel decreto liberalizzazioni

“Apertura mentale”: questa la linea guida che il governo Monti vuole seguire nelle trattative con le diverse categorie, sia in temini di liberalizzazioni, sia per il mondo del lavoro. Un tema che sarà affrontato già questa settimana con il ministro del Welfare Elsa Fornero. E sull’articolo 18, il premier, intervistato nella trasmissione In Mezz’ora dice: ”Io sono contrario a trattative che assumano la forma di tabù. Ci deve essere apertura mentale totale dai tre lati del tavolo al quale ci si siede: governo e parti sociali”.

Il legame tra lavoro e liberalizzazioni è quindi molto stretto:“L’Italia sta o non sta nel mercato internazionale per la sua capacità di collocare i suoi prodotti. Nel determinare il costo dei prodotti entrano tante cose, il lavoro in modo importante”. Mario Monti ritorna sulle riforme presentate venerdì nel decreto liberalizzazioni: “Sulle farmacie non abbiamo fatto ciò che le forze politiche si aspettavano, ma abbiamo portato della aperture del mercato. E’ vero che il Pil reagisce in modo impercettibile a ciò che accade nel mondo delle farmacie, ma c’è una reazione civile e sociale: se i cittadini vedono che alcune categorie non sono incluse nel grande sforzo nazionale per la modernizzazione, sono meno pronti a partecipare se si vedono toccati, mentre altri non lo sono”. Nel settore ferroviario invece, “abbiamo resistito a un impulso sfrenato di liberalizzazione perchè vogliamo una concorrenza a beneficio degli utenti nel rispetto delle norme Ue”.

Il presidente del Consiglio respinge al mittente le ‘accuse’ mosse al governo di sostenere i poteri forti e le banche. Oggi Monti è stato fortemente contestato durante la manifestazione della Lega Nord a Milano. Un episodio che non è sfuggito al professore: “Ho visto che stanno protestando. Meglio sentirsi approvati, ma fa parte dell’attività che temporaneamente svolgo essere contestato”. ”Non siamo servi dei poteri forti edella banche – ha detto il premier, definendo poi “visceral-fantasistiche” e “nebulose” le critiche sul conflitto di interesse. “La mia storia personale – ha aggiunto dimostra che avrò infinite debolezze ma non questa”. La decisione della separazione societaria di Snam Rete Gas da Eni è stata presa dal Governo e una volta che ci sarà la legge, sottolinea il premier “eventuali elezioni saranno irrelevanti”. La decisione di non procedere a un scorporo immediato è legato al fatto che la società “ha i suoi azionisti, delle procedure da rispettare e deve tenere conto del mercato”.

Monti non ha ancora deciso se porre o meno la fiducia alla seconda parte della manovra, da lui stesso definita “Cresci Italia”: ”Non so se porremo la fiducia, ma ne abbiamo molta sul fatto che il Parlamento sappia apprezzare questo provvedimento”, dice il premier, escludendo che i partiti ostacolino eccessivamente il dl sulle liberalizzazioni in Parlamento. “Ci muoviamo in una logica di unità e sulle liberalizzazioni abbiamo fatto ad esempio dei passi avanti rispetto al provvedimento a firma Bersani”. La lotta all’evasione fiscale resta un caposaldo di questo Esecutivo: ”Non deve esserci un clima da caccia alle streghe basato sui sospetti, ma un serio contrasto alla evasione. Siamo andati alcuni gradini in su nel contrasto all’evasione, ci aspettiamo un gettito rilevante, anche se non abbiamo contabilizzato su questo neppure un euro”.