Paese paralizzato per la protesta degli autotrasportatori, che scioperano per l'aumento dei prezzi dei carburanti, per i rincari dei ticket delle strade a lunga percorrenza e per l'innalzamento dell'Irpef. Sospesa la produzione negli stabilimenti Fiat. De Magistris: "Criticità nella raccolta dei rifiuti a Napoli"
Domani mattina gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel Val di Sangro non lavoreranno il primo turno a causa del mancato rifornimento di componenti provocato dallo sciopero degli autotrasportatori. Secondo l’evolversi della situazione si valuterà se riprendere l’attività nel pomeriggio.
Lo sciopero è iniziato alla mezzanotte di ieri, con carovane di mezzi pesanti che si sono diretti ai caselli per organizzare il blocco della circolazione. Il peggio, però, deve ancora arrivare: in queste ore, infatti, il numero degli sbarramenti continua ad aumentare, con i camionisti che continuano spontaneamente ad aderire alle proteste.
Assemblee territoriali si sono svolte a partire da questa notte in varie regioni del paese e il numero delle imprese che hanno deciso di fermare i servizi continua a crescere ora dopo ora. ”Grande adesione, superiore a qualsiasi aspettativa – ha comunicato in una nota il movimento Trasportounito – Assemblee territoriali si sono svolte a partire da questa notte in varie regioni del paese e il numero delle imprese che hanno deciso di fermare i servizi continua a crescere ora dopo ora. Proprio l’adesione – ha detto Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – sta dimostrando la gravità della crisi in atto. Trasportounito, in quanto organizzazione autonoma e indipendente, si sta facendo interprete di un disagio che è reale e tangibile per le imprese così come per le famiglie dei tanti autotrasportatori che si stanno battendo per la sopravvivenza”.
Tutti i punti interessati dalle manifestazioni sono presidiati dalle forze di polizia: attivo anche il monitoraggio di Anas e Concessionari autostradali. Notizie aggiornate sulla percorribilità di autostrade e viabilità ordinaria sono disponibili tramite il Cciss (numero gratuito 1518, sito web www.cciss.it e mobile.cciss.it, nuova applicazione gratuita iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio ed i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai; per l’autostrada A3 “Salerno Reggio Calabria” è in funzione, per le informazioni sulla viabilità, il numero gratuito 800 290 092.
LE CODE DA NORD A SUD – Disagi e code da nord a sud sulla rete autostradale italiana a causa della protesta degli autotrasportatori, scattata alla mezzanotte. Sul sito della società autostrade l’elenco dei nodi e dei tratti interessati dalla protesta. Sulla A14 Bologna-Bari-Taranto sono chiuse per i veicoli merci le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Foggia e Andria. Ancora sulla A14 chiusa per tutti i veicoli l’uscita di Cesena nord, incolonnamenti in uscita alla stazione di Forlì e a San Benedetto del Tronto. Sulla A7 Genova-Milano si possono verificare disagi alla circolazione a Serravalle Scrivia e Vignole Borbera, code in uscita a Genova Bolzaneto, sempre sulla A7 code verso Milano tra il bivio con la A10 e Genova Bolzaneto. Incolonnamenti anche in Lombardia sulla A4 in uscita a Dalmine, Bergamo e Seriate con una coda di 2 km tra Dalmine e Bergamo verso Brescia e 4 km tra Seriate e Bergamo in direzione di Milano. Possibili disagi sulla A1 Milano-Napoli nel tratto compreso tra Ceprano e Napoli. Sulla A16 Napoli -Canosa si sono formate code in entrata alla barriera di Napoli est. Sulla A30 Caserta-Salerno 2 km di coda tra Castel San Giorgio e Mercato San Severino verso Salerno, incolonnamenti in entrata alla barriera di Salerno verso Caserta.
CAMPANIA – La situazione più critica in Campania, con blocchi sulla Salerno-Reggio Calabria, sull’A30 Caserta-Salerno e nelle uscite di Caserta Sud, Capua e Santa Maria Capua Vetere. Blocchi stradali anche nel napoletano. A Nola, Palma Campania e sulla Statale 7bis, il blocco al traffico è stato fatto con una cinquantina di tir e un centinaio di persone. Già da ieri sera, nel nolano, c’era stato un primo raduno di mezzi, poi in nottata è maturata la decisione del blocco. Sul posto la polizia. Alla barriera di Mercato San Severino (Salerno) sono oltre un centinaio i mezzi pesanti che sono fermi sulla carreggiata. Presidi vengono segnalati anche sulla A/3, la Salerno-Reggio Calabria, alle uscite di Eboli, Sicignano degli Alburni e ad Atena Lucana, dove si registrano i maggiori disagi per la presenza sulla corsia nord di mezzi pesanti che occupano una corsia di marcia. Anche sulle A16 Napoli-Canosa blocchi effettuati da tir. Uno è stato rimosso all’altezza di Baiano, anche se alcuni mezzi non si sono allontanati e non si esclude possano riprovare a provocare uno stop alla circolazione. Un altro blocco interessa Benevento, ed è ancora in corso.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris annuncia una possibile nuova emergenza rifiuti: ”A causa dello sciopero nazionale degli autotrasportatori si stanno registrando rallentamenti e difficoltà nelle operazioni di raccolta e conferimento dei rifiuti presso gli impianti”, ha affermato. “Per questo nelle prossime ore saranno possibili condizioni di criticità”. De Magistris rivolge un appello “a tutti i cittadini e a tutte le cittadine chiedendo loro la massima collaborazione, limitando la produzione di rifiuti ed evitando, nei limiti del possibile, di depositarli nei cassonetti”. A causa dei blocchi ancora in corso alle 16 all’Asia è stato possibile conferire solo 380 tonnellate di rifiuti rispetto alle complessive 1.100 tonnellate che costituiscono la produzione quotidiana di Napoli.
A Baiano a effettuare il blocco erano stati cinque tir, ma al momento non ce ne sono più in zona. A Benevento, invece, c’è tensione. Sono circa 30 i tir all’ingresso e altrettanti all’uscita dello svincolo della A16 per il capoluogo sannita e sta montando una polemica con i piccoli autotrasportatori che intendono comunque allestire i mercatini cittadini. I manifestanti invece vogliono che aderiscano alla protesta tutti i mezzi circolanti nella zona. Particolarmente difficile la situazione a Napoli, dove le proteste e i presidi sono arrivate anche nel porto dove la polizia segnala un presidio di una cinquantina di camion al porto di Napoli, al varco Pisacane. Il presidio più numeroso si trova a Napoli Nord dove sono presenti circa cento manifestanti. Libero il passaggio alle autovetture. Il blocco, infatti, interessa solo i mezzi pesanti. Sul posto si trovano le volanti della polizia stradale e della questura di Caserta in servizio di ordine pubblico. I manifestanti hanno iniziato la loro protesta ieri sera poco dopo le 22 e proseguiranno fino alla mezzanotte del 27 gennaio, così come è stato comunicato al questore e al prefetto di Caserta. Non hanno aderito al movimento le sigle Anita e Fai.
Forconi napoletani – Un gruppo di un centinaio di persone aderente al movimento ‘Insorgenza civile’ che si riconosce nella protesta dei ‘Forconi’ siciliani presidia da questa mattina Piazza Garibaldi con uno striscione sul quale c’è scritto ‘Insorgere è giusto’. Questa notte alcuni aderenti al movimento ‘Made in Naples’ nato spontaneamente su Facebook negli ultimi giorni è andato a portare la solidarietà agli autotrasportatori che occupavano a Marcianise (Caserta) una parte dell’autostrada. “Le manovre economiche non si fanno in funzione del popolo – spiegano i manifestanti – nel Sud la crisi è più seria perchè siamo improduttivi da molti anni, vogliamo che le manovre economiche si facciano per i ricchi”.
La decisione del prefetto – Nei confronti di chi impedisce il transito dei veicoli potranno essere applicate sanzioni pecuniarie fino a 10mila euro e il sequestro dei mezzi. E’ quanto deciso dal prefetto di Napoli, Andrea De Martino, al termine di della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica indetta oggi nella sede della Prefettura di Napoli per esaminare le problematiche connesse ai blocchi stradali posti degli autotrasportatori. Durante la riunione è stata anche costituita un’unità di crisi, nella sede della Prefettura di Napoli, e disposto l’incremento dell’informazione per gli automobilisti al fine di segnalare loro percorsi alternativi. All’incontro in Prefettura hanno partecipato, oltre ai vertici delle Forze di Polizia e al dirigente della Polstrada, anche il vice sindaco di Napoli, l’assessore alla sicurezza e i rappresentanti della Società Autostrade Meridionali e dell’A.N.A.S.
MOLISE – Presidi ma non blocchi sulle principali arterie e primi disagi alla pompe di benzina: la protesta per il caro gasolio approda in Molise, anche se in modo mitigato. Da ieri autotrasportatori e agricoltori hanno incolonnato i mezzi ai caselli della A14 e sulle strade di accesso a Campobasso, ma il transito è regolare. Ai distributori è iniziata la corsa al pieno e alcune pompe hanno affisso i cartelli per avvertire che il carburante è esaurito. In assenza di rifornimento – avvertono i gestori – nelle prossime 24 ore la situazione potrebbe diventerà critica. Non si registrano problemi, al momento, nell’approvvigionamento di generi alimentari ed ortofrutticoli.
BASILICATA – A causa del blocco dei tir, la produzione della “Grande Punto” nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat si fermerà a partire dal primo turno di domattina, alle ore 6. La notizia, appresa da fonti sindacali della Fismic, è stata confermata dall’azienda. Lo sciopero degli autotrasportatori, infatti, ha provocato alcune “criticità” nel rifornimento dei pezzi allo stabilimento lucano del gruppo torinese. La produzione non subirà per ora interruzioni: anche il terzo turno di oggi inizierà regolarmente stasera. Ma domattina, il turno delle ore 6 non comincerà e gli operai saranno “senza lavoro con recupero produttivo”, secondo quanto precisato dalla Fismic.
PUGLIA – Problemi al traffico autostradale anche in Puglia, dove i camionisti hanno fermato i tir in prossimità degli svincoli di entrata e uscita dell’autostrada A/14 e A/16 e delle principali strade statali. In particolare, sulla tangenziale di Bari ci sono lunghe code (in entrambe le direzioni) in prossimità degli ingressi in città, 4 km quella rilevata dalla Polstrada per l’ingresso ‘Poggiofranco’, mentre blocchi di tir sono segnalati sulla SS371 nei pressi di Specchiolla, nel brindisino, sulla SS7 di Taranto, nei pressi dello stabilimento Ilva, sulla SS106 Jonica e sulla SS 100 Taranto-Bari. Sulla A14 Bologna-Bari-Taranto sono chiuse per i veicoli merci le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Foggia e Andria. L’agitazione, intensificatasi con il trascorrere delle ore, sta determinando considerevoli rallentamenti o in alcuni casi il blocco della circolazione automobilistica, normalmente caotica il lunedì mattino sulle vie di accesso alle città. La situazione più critica si registra sulla tangenziale di Bari, l’unica strada che collega il Nord al Sud della Puglia. Mezzi pesanti occupano due delle tre corsie e il traffico procede a passo d’uomo. Attualmente sono quattro i chilometri di coda ma le previsioni non sono rosee. Il tratto che risente maggiormente dei blocchi è quello compreso tra gli svincoli Stanic e San Pasquale, dove parte la statale 100 per Taranto. In quest’ultima città traffico a rilento tra lo stabilimento Ilva e Mottola dove c’è il casello dell’autostrada A 14. Concentrazione di autotrasporatori anche alla periferia di Foggia e di San Severo dove per il momento il traffico non subisce interruzioni. Nel pomeriggio, è stato interdetto anche l’accesso alla raffineria Eni di Taranto, sulla statale jonica 106, per lo scarico e l’approvvigionamento di carburanti. Molti distributori, rimasti a secco, hanno dovuto chiudere. Lunghe file di auto si sono formate in direzione degli unici impianti che potevano assicurare ancora benzina e gasolio. Una coda di tir e mezzi pesanti ha anche ostacolato il traffico lungo le statali 100 e 106, dalla raffineria Eni verso Taranto, e in prossimità del bivio utilizzato per imboccare il casello autostradale della A14. Non sono mancati momenti di tensione: all’altezza di Mottola si è verificato un litigio tra il conducente di un tir che ha cercato di forzare il blocco e i manifestanti.
Le marinerie di Molfetta, Bisceglie, Trani e Barletta hanno sospeso a tempo indeterminato le attività di pesca, di concerto con gli autotrasportatori pugliesi e italiani. “Lo sciopero delle marinerie – è detto in un volantino che è stato diffuso al porto di Trani dove si sono riuniti i rappresentanti del comparto – è stato proclamato in seguito al vertiginoso aumento del prezzo del gasolio e ad una legislazione comunitaria che di fatto impedisce l’attività del settore”. La minaccia dei pescatori è di paralizzare l’attività dell’intero Adriatico e di svuotare gli scaffali del pescato, giacente nei magazzini della grande distribuzione.
CALABRIA – Mezzi pesanti bloccati anche in Calabria per lo sciopero dei tir, Carburante praticamente esauritonelle stazioni di servizio e presidi degli autotrasportatori ancora attivi in Calabria sia sull’autostrada Salerno-Reggio che sulla statale 106. Il carburante è praticamente esaurito nelle stazioni di servizio. A Catanzaro, da stamane, si registrano code e rallentamenti sulla superstrada Catanzaro-Lamezia Terme in ingresso nel capoluogo. Dalla mezzanotte sono in atto presidi che impediscono il transito a camion e Tir sulla A3 Salerno-Reggio Calabria a Rosarno, Gioia Tauro e Campo Calabro. Stessa situazione nella zona nord del tratto calabrese dell’arteria a Montalto Uffugo, Cosenza Nord e Firmo. Sulla statale 106, sempre dalla mezzanotte, il blocco riguarda tutti i mezzi pesanti. La protesta ha il nucleo centrale a Grotteria Mare in un punto strategico di confluenza tra la statale 106 e la trasversale Jonio-Tirreno che collega le due sponde della regione. Un altro presidio che impedisce il passaggio dei mezzi pesanti è stato attuato a Gioiosa Jonica. Solo qualche pullman con studenti e i mezzi di soccorso riescono a superare lo sbarramento. In giornata la protesta potrebbe irrigidirsi con il blocco totale. Sul posto sono presenti carabinieri e polizia. Praticamente interrotti, a Villa San Giovanni, i traghettamenti per la Sicilia. In un volantino distribuito agli automobilisti dagli autotrasportatori si esprime solidarietà ai colleghi siciliani e si chiedono azioni urgenti per scongiurare la chiusura delle aziende. In particolare, si rivendicano interventi per avere il gasolio professionale, sconti per i pedaggi autostradali, pagamenti corretti per le fatture, maggiori tutele per quanto riguarda le assunzioni e le tariffe.
Numerosi i distributori di carburante della Piana di Gioia Tauro chiusi. I presidi dei camionisti vengono vigilati da polizia e carabinieri che verificano che la protesta non degeneri e che venga svolta con la massima correttezza. In tutta la Piana intanto vengono prese d’assalto da parte degli automobilisti le ultime colonnine di benzina che non hanno finito le scorte. Per il resto i distributori sono tutti chiusi per mancanza di carburante. “La protesta con relativi presidi dei camionisti è programmata fino alla mezzanotte di venerdì prossimo e i blocchi verranno rimossi solo se nella riunione che dovrebbe svolgersi mercoledì prossimo a Roma tra le categorie degli autotrasporti e i rappresentanti del Governo arriveranno risposte alle nostre rivendicazioni”. Così Tommaso Alessi, responsabile zonale della Fiap Trasporti Uniti che coordina i presidi dei camionisti presso gli svincoli di Rosarno e Gioia Tauro, bloccando di fatto, oltre gli accessi alle due città, anche il passaggio per il porto di Gioia Tauro e alla strada grande comunicazione che unisce la fascia ionica e quella tirrenica della provincia Reggina. “Noi faremo passare le auto, i mezzi sanitari di soccorso e stiamo invitando i camionisti in transito ad aderire alla nostra protesta. Le rivendicazioni le conoscete tutti: riguardano il costo del carburante, il costo dell’autotrasporto in genere (autostrade, assicurazioni, eccetera) che stanno mandando sul lastrico le nostre aziende”. Nel pomeriggio, situazione ancora più complicata con tutti gli svincoli del tratto calabrese dell’Autostrada A3 sono presidiati da numerosi camion e tir e questo sta provocando disagi e rallentamenti alla circolazione.
SICILIA – Mentre la Sicilia tenta di tornare alla normalità dopo la protesta dei tir che la scorsa settimana ha bloccato l’isola, stamattina nuovi presidi sono stati attivati dai manifestanti, radunati sotto la sigla “Forza d’urto”, con rallentamenti del traffico ma senza blocchi. Gruppi di “Forza d’urto” manifestano sulla statale 640 Porto Empedocle-Caltanissetta, allo svincolo di Canicattì Nord (AG), alla rotonda Giunone, al confine con la Valle dei Templi di Agrigento, a Porto Empedocle (AG), sulla statale 189, a Naro (AG), in contrada Garcitella. Tre i presidi a Ragusa e altri nella provincia: a Sampieri, Donnalucata, Comiso, Santa Croce Camerina. Una manifestazione si registra anche allo svincolo di Giarre sull’autostrada Catania-Messina. Ancora code di automobilisti per rifornirsi ai distributori nella città etnea, dove il carburante alle pompe è arrivato in ritardo rispetto che in altre città, dove la distribuzione è cominciata nella notte di sabato scorso. Quasi esaurite che code ai distributori di Palermo, dopo che ieri alcune pompe hanno fatto turni straordinari. Vanno verso la normalità anche le forniture di merci nei supermercati.
ABRUZZO – Gli autotrasportatori protestano anche in Abruzzo, con un presidio organizzato, a partire dalla mezzanotte, nei pressi del casello Città Sant’Angelo-Pescara Nord dell’autostrada A14, per protestare contro il caro carburante e i provvedimenti del governo. Una quarantina di mezzi pesanti, al momento, sono fermi nei pressi del casello, mentre i camionisti cercano di convincere i colleghi in uscita e in entrata sull’autostrada ad unirsi alla manifestazione. Decine e decine le persone presenti nell’area, tra cui anche i ragazzi del cosiddetto “Movimento dei forconi – Abruzzo” che fin da venerdì ha organizzato un presidio simbolico di protesta nella zona del casello autostradale. Sul posto è presente anche un cospicuo numero di uomoni delle forze dell’ordine, tra Polstrada, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Non si registrano al momento problemi particolari, se non rallentamenti al traffico.
MARCHE – Sulla A 14, nelle Marche, al momento è bloccato il casello di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, Porto Sant’Elpidio, Civitanova Marche e Ancona Sud. Secondo quanto spiegano dalla Polizia Stradale in servizio sul tronco autostradale adriatico, decine di mezzi pesanti stanno impedendo sia l’entrata che l’uscita degli autoveicoli. Tutta l’area è presidiata da polizia e carabinieri. Un presidio analogo, si sta creando anche all’altezza di Ancona Sud. Al momento, in questo casello sia l’entrata, che l’uscita è consentita. Brevi code si stanno formando anche in altri caselli della A14 del tratto marchigiano e, in particolare all’entarta di Fano (Pesaro-Urbino). Sulla rete viaria, per chi già percorre l’autostrada, al momento la viabilità è regolare. I manifestanti fanno parcheggiare i mezzi in entrata e in uscita. La protesta dei tir blocca anche la statale 76 che da Ancona va verso Loreto. Il blocco dei Tir, iniziato da poco, davanti alla negozio della catena Ikea, nel comune di Camerano. Difficolta’ si registrano anche all’altezza del casello autostradale di Ancona Sud.
Alla protesta partecipano anche i pescatori della marineria di San Benedetto del Tronto che stanno bloccando il porto. Si uniscono alla protesta degli autotrasportatori le marinerie del sud delle Marche. Mentre a Civitanova Marche (Macerata) è stato appena rimosso il blocco dell’accesso al porto, che è durato per tutta la notte, a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) è scattata questa mattina la protesta della marineria locale, che è la più grande della regione. Tutti fermi in porto per manifestare contro l’aumento dei costi di gestione delle loro attività gli oltre 80 pescherecci che fanno base nella cittadina picena. Al momento però non si segnalano blocchi e disagi alla circolazione di accesso al porto, sia dal mare che dalle vie cittadine. Secondo la Capitaneria di Porto locale la situazione è sotto controllo.
LAZIO – Disagi anche al centro Italia, con alcuni autotrasportatori che stanno bloccando le entrate dell’A1 a Cassino, Ferentino, Caianello, Frosinone e Anagni, con questi ultimi due caselli che sono stati chiusi. I manifestanti si sono radunati nei pressi delle entrate autostradali a partire da ieri sera verso le 22 e lasciano solo uscire gli automobilisti. I caselli delle diramazioni di Roma Est, Nord e Sud sono presidiati dalla Polizia stradale che sta monitorando mezzi pesanti e taxi. Tir e camion fermi anche nei pressi dei caselli di Ceprano, Cassino, Anagni e San Vittore. Sull’A1 in Ciociaria già si registrano le prime ripercussioni negative per la circolazione, così come lungo la Casilina. Lo sciopero andrà avanti per cinque giorni. Polizia e carabinieri sono impegnati a monitorare la protesta.
UMBRIA – Rallentamenti nella notte sulla carreggiata nord della E45 nella zona di Perugia nell’ambito della protesta degli autotrasportatori in atto in ambito nazionale. La situazione è ora tornata normale anche se i manifestanti hanno mantenuto presidi nella zona di Lidarno. Durante la notte il numero dei manifestanti che si sono radunati presso l’area di servizio nord alla periferia del capoluogo umbro è via via aumentato. Le forze dell’ordine, nell’ambito di un dispositivo di controllo, predisposto dalla questura, hanno comunque controllato la situazione evitando che il traffico venisse bloccato. Registrati solo – secondo quanto si è appreso – alcuni rallentamenti alla circolazione. Stamani gli autotrasportatori hanno mantenuto presidi presso le aree di servizio di Lidarno, sulla carreggiata nord e quella sud. Presenti una cinquantina di mezzi ed un centinaio di manifestanti. La situazione è ora sotto controllo. Nel resto della regione non sono state segnalate al momento altre proteste.
EMILIA ROMAGNA – Il fermo nazionale dell’autotrasporto sta creando problemi al traffico sulle autostrade dell’Emilia Romagna, in particolare sull’A14. Il concentramento dei Tir ha causato il blocco totale del casello di Cesena e pesanti rallentamenti in quelli di Forlì e di Bologna San Lazzaro.
TOSCANA – Scioperano anche i pescatori. Hanno incrociato le braccia perché dicono di non farcela più con i costi. Una ottantina di pescherecci viareggini si sono fermati questa mattina e hanno annunciato il ‘fermo pesca’ almeno fino a giovedì prossimo. La protesta si è svolta all’interno del porto di Viareggio, uno dei più importanti dell’Alto Tirreno per quello che riguarda questo settore. In segno di ulteriore protesta i pescatori hanno simbolicamente riconsegnato parte della documentazione nautica dei pescherecci alla Capitaneria di Porto di Viareggio. L’obiettivo della categoria è riuscire ad ottenere la riduzione dei costi di attività per evitare il fallimento delle aziende ittiche, gran parte delle quali a conduzione familiare. Disagi anche al porto di Carrara, dove i camionisti che protestano contro il caro carburante hanno bloccato i varchi di ingresso. Al momento nessun camion può entrare e tutta l’attività dello scalo è paralizzata. In serata, poi, sospesa la linea dei traghetti con Olbia. Lo ha comunicato la società Armamento Sardo alla Porto di Carrara spa. Pertanto il traghetto Delfino Grigio che avrebbe dovuto partire stasera alle 20 da Carrara per la Sardegna resterà in banchina. Stessa sorte per il ‘gemello’ Delfino Bianco che non salperà da Olbia. Per stasera previsto un presidio anche ai caselli della A12 Genova-Rosignano a Carrara e a Massa. La protesta è arrivata anche a Livorno e ad Arezzo, dove un presidio di camionisti sta bloccando il casello in entrata di Valdichiana, sull’Autostrada del sole. Sul posto ci sono tre pattuglie della polstrada. Per il momento passano solo le autovetture mentre i manifestanti bloccano l’ingresso sulla viabilità ordinaria di tutti i mezzi pesanti. Stessa situazione anche in provincia di Livorno: manifestanti fermano l’uscita dei tir dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno e sopratutto il loro ingresso nella Darsena.
PIEMONTE – In Piemonte al momento si registra un presidio sulla tangenziale sud di Torino: gli autotrasportatori stanno manifestando in entrambe le direzioni nei pressi dello svincolo Sito, provocando rallentamenti alla circolazione stradale che viene indirizzata su una sola carreggiata. Nell’astigiano disagi si registrano agli svincoli in uscita di Asti ovest ed Asti est, quest’ultimo, in particolare, al momento risulta bloccato. Sulla A21, Torino-Piacenza è stato invece chiuso lo svincolo di Asti est bloccato dai manifestanti mentre disagi si registrano anche all’uscita Asti ovest. Presidi sono segnalati anche nei pressi di Serravalle e Tortona, nell’alessandrino.
Gli autostrasportatori in agitazione hanno bloccato a Torino l’accesso all’autostrada A4 Torino-Milano, in corso Giulio Cesare. Il blocco è in atto in corso Giulio Cesare, nella rotatoria in cui si trova l’imbocco autostradale. E intanto continua, sulla tangenziale di Torino, la difficile situazione all’altezza dell’uscita Sito Interporto, dove gli autostrasportatori sono incolonnati su entrambe le carreggiate: per i mezzi leggeri resta libera soltanto la corsia di sorpasso, mentre i mezzi pesanti si accodano sulle altre corsie. La situazione sembra tornata tranquilla sulla A21 Torino-Piacenza, all’altezza dei caselli Asti-Est e Asti-Ovest, dove si registrano alcuni rallentamenti, ma senza particolari disagi.
Proteste dei mezzi pesanti anche a Novara, sull’arteria di accesso all’A4 da Novara Est, con ripercussioni verso gli autotrasportatori che volevano garantire la normale attività di trasferimento delle merci. Nei pressi di alcune aziende aderenti all’Associazione Industriali di Novara, segnala un comunicato dell’Ain, “sono state messe in atto azioni intimidatorie nei confronti degli autotrasportatori che dovevano consegnare o far partire il proprio carico e cui è stato impedito di entrare e di uscire dalle aziende”.
LOMBARDIA – Grossi problemi sul tratto bergamasco dell’autostrada A4. Dalle 6,30 di questa mattina decine di autotrasportatori bloccano il casello di Bergamo dell’autostrada A4, non paralizzando del tutto il traffico ma facendo passare solo pochi mezzi per volta. Con il risultato di creare lunghissime code non solo in corrispondenza del casello del capoluogo (dove si sono superati i 4 chilomettri) ma anche in quelli di Seriate e Dalmine, dove gli automobilisti sono costretti ad uscire per evitare il blocco. Il traffico si riversa poi sulla viabilità ordinaria, soprattutto la Tangenziale Sud e l’Asse interurbano di Bergamo, dove la situazione è difficile. Dei presidi erano stati organizzati anche in corrispondenza dei caselli di Seriate e Grumello, ma si sono sciolti prima delle 9. Nel corso del pomeriggio
VENETO – Lo sciopero degli autotrasportatori contro il Governo e il caro carburanti scende in strada a piedi in Veneto. I Tir restano parcheggiati e una decina di manifestanti, stamane, si sono presentati con qualche cartello e striscione – come riferisce la polstrada del Veneto – al casello di Vicenza Est della A4. La manifestazione pacifica non ha fatto registrare alcun problema sia sul fronte dell’ordine pubblico che della viabilità.
LIGURIA – Anche in Liguria difficoltà nella circolazione autostradale. Nel capoluogo, la protesta del cosiddetto ‘Movimento dei forconi’ sta provocando forti rallentamenti e code sul raccordo tra l’autostrada A10-Genova-Ventimiglia e la A7 Genova-Milano e all’uscita del casello di Genova-Bolzaneto, con quest’ultimo bloccato per i mezzi pesanti che devono entrare in autostrada. Lo riferisce la Polizia Stradale. Dopo aver presidiato in mattinata il varco autostradale di Bolzaneto, a Genova, gli autotrasportati di Trasporto Unito hanno organizzato nel pomeriggio altri presidi nella zona di Genova, tra cui uno al Porto. Il presidio rallenta le operazioni dello scalo, e per questo gli spedizioneri portuali hanno inviato una lettera al Prefetto, Francesco Musolino, per sottolineare il loro disagio. “Comprendiamo le ragioni di chi protesta – hanno spiegato gli spedizionieri – ma anche noi dobbiamo lavorare”.