Il blocco dei tir a Napoli

”Abbiamo deciso di proseguire con la protesta, ma il nostro appello è: basta forzature, tensioni, blocchi”. Lo ha detto il segretario generale di Trasporto Unito, Maurizio Longo, nel corso di una conferenza stampa che l’organizzazione sindacale ha indetto dopo la morte di un camionista ad Asti, la cui dinamica è ancora da chiarire. Poco dopo le cinque del mattino, un autotrasportatore di 46 anni che partecipava al presidio degli autotrasportatori sulla statale 10 nei pressi di Asti ovest è stato travolto e ucciso da un camion condotto da una donna tedesca di 52 anni, che stava riprendendo la marcia dopo la sosta notturna. La vittima è Massimo Crepaldi, che abitava con la famiglia ad Asti. Crepaldi sarebbe stato investito mentre cercava di spiegare alla collega le ragioni della protesta. La donna è stata fermata e poi arrestata per omicidio colposo, dopo essere stata sentita per quasi due ore dal procuratore capo Giorgio Vitari e dal sostituto Vincenzo Paone. Gli inquirenti valutano però anche l’ipotesi che la camionista tedesca abbia agito intenzionalmente.

Sempre nell’ambito delle proteste contro il caro carburante e gli altri costi d’esercizio, un manifestante è rimasto lievemente ferito a Fidenza (Parma) durante il presidio al casello sull’A1 organizzato dagli autotrasportatori. L’uomo sarebbe caduto mentre cercava di impedire il passaggio ad un camion che non voleva partecipare allo stop.

“La situazione in Sicilia è in via di normalizzazione, anche se permangono alcuni disagi derivanti dalla protesta e qualche focolaio sul territorio nazionale”, ha riferito il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri nel corso della sua audizione davanti all’Aula del Senato sugli effetti delle manifestazioni di protesta degli autotrasportatori siciliani, seguita a una mattinata di blocchi e agitazioni a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. La titolare del Viminale, illustrando le misure adottate “per impedire che la protesta degenerasse”, ringrazia le forze dell’ordine, che “hanno scongiurato conseguenze pesanti per la sicurezza e anche per i diritti dei cittadini alla circolazione”.

Se dovessero verificarsi strascichi della protesta dei tir “che compromettano la sicurezza della circolazione e l’incolumità delle persone”, ha aggiunto il ministro, i prefetti potranno far ricorso all’adozione di ordinanze urgenti”.

E’ la strada già percorsa dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, che ha vietato con un’ordinanza “gli assembramenti non autorizzati di automezzi in prossimità dei caselli autostradali in entrata”, che “possono creare impedimenti alla circolazione, comprometterne la sicurezza e interrompere un servizio pubblico”. L’ordinanza, valida da oggi a venerdì, vieta inoltre all’interno del Grande Raccordo Anulare e lungo tutte le strade di accesso alla capitale la circolazione degli automezzi adibiti al trasporto di merci che non siano destinati alla distribuzione nella capitale o nella provincia. Il provvedimento, precisa una nota della Prefettura, “si è reso necessario a seguito delle proteste della categoria che stanno avendo ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che, come noto, stanno compromettendo il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive”. L’inosservanza dell’ordinanza prefettizia comporterà una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro, il ritiro della patente, della carta di circolazione ed il fermo amministrativo del mezzo.

Dopo lo stop della produzione al primo turno in tutti gli stabilimenti annunciato ieri, Fiat comunica che il fermo di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel continua al secondo turno, a causa dei mancati rifornimenti. I lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori in cassa integrazione straordinaria avrebbero dovuto riprendere oggi, per tre giorni, la loro attività. Sono cinque i caselli autostradali ancora chiusi per lo sciopero dei Tir. Sulla A14 Bologna-Taranto sono chiuse, solo per i veicoli merci, le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Andria e Foggia. Sulla A7 Serravalle-Genova è chiusa l’uscita di Serravalle Scrivia.

“E’ una situazione intollerabile per una moderna società civile”, commenta Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia degli scioperi, a ’24 Mattino’ su Radio 24 lo sciopero degli autotrasportatori. Alesse ha confermato che l’Autorità ha aperto un procedimento di valutazione nei confronti dell’associazione degli autotrasportatori siciliani “che – ha detto – non hanno rispettato il codice di autoregolamentazione del trasporto merci che prevede che non ci siano assolutamente blocchi stradali”. Quanto all’eventuale precettazione Alesse ha confermato di aver scritto ai ministri di Interno e infrastrutture “per verificare se sussistano le condizioni giuridiche”, perché “noi abbiamo un forte potere di segnalazione, ma poi il potere di adottare i provvedimenti non è nostro. A questo proposito ho chiesto al governo di valutare la possibilità di incrementare i poteri di precettazione in capo all’Autorità”.

Al casello di Napoli nord sulla A1 la circolazione è ripresa dopo l’intervento del Reparto mobile della polizia. In Sicilia, “i mafiosi si occupavano anche del ‘servizio d’ordine’ nel corso della protesta, costringendo i commercianti a chiudere i negozi”, ha ribadito a Radio anch’io il presidente regionale di Confindustria Ivan Lo Bello. “Ci sono denunce in questo senso. Non ho mai detto che il Movimento dei forconi sia composto da mafiosi, ma se abbiamo evidenze delle infiltrazioni mafiose, ai danni del movimento e non a favore, sia chiaro se ne deve prendere atto e agire di conseguenza”. Sulla scorta di queste denunce, la procura di Palermo ha aperto un fascicolo.”Lo escludo nel modo più assoluto”, risponde il vicesegretario generale di Trasportounito, l’associazione che ha promosso i blocchi dei tir, Giuseppe Tagnocchetti, ha risposto, nel corso di Radio anch’io, a chi pensa che nella protesta si siano inseriti mafia e blackbloc. “Questi fenomeni – ha proseguito – possono stare ovunque, perché il cancro è ovunque”, ma “escludiamo qualsiasi vicinanza a forme di questo tipo”. Sul punto sono in corso indagini, ha affermato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, in un’informativa al Senato, per accertare “l’origine degli atti intimidatori nei confronti di alcuni operatori commerciali”.

Con il blocco dei Tir si e’ “superato un limite”, denuncia il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, al Gr Rai, riferendosi alle ripercussioni sui cittadini e sulla filiera produttiva.”Come sempre la protesta è un caos che va organizzato in modo che non violi diritti e non impedisca agli altri cittadini di potersi muovere e di poter fare le cose – ha affermato Camusso – in questo caso mi pare che abbiamo superato un limite di relazione positiva”. Il segretario della Cgil ha citato fra gli altri “ai lavoratori della Fiat (la produzione è sospesa in tutti gli stabilimenti per la la mancanza di approvvigionamenti, ndr), ma penso anche a chi si trova bloccato, cioè persone che non hanno nessun potere decisionale, nessuna possibilità di intervenire quindi da un lato c’è un tema di come sono fatte le proteste, dall’altro c’è un problema che riguarda tutti i cittadini”.

CAMPANIA. Il Reparto mobile della polizia è intervenuto alla barriera autostradale di Napoli nord sulla A1 per far riprendere la circolazione dei Tir. Diversi mezzi pesanti, però, non possono ripartire perché gli autisti si sono ritrovati stamattina le gomme tagliate. A Napoli intanto scarseggia il carburante nei distributori. Momenti di tensione tra gli autotrasportatori si sono avuti poco dopo le 8 alla barriera di Mercato San Severino (Salerno), sull’autostrada A30, quando gli agenti del reparto mobile della polizia hanno rimosso il blocco di decine di autoarticolati. Al momento sul posto restano alcune decine di Tir con le ruote squarciate, mentre la circolazione è ripresa. I circa 150 mezzi pesanti chedalla serata di domenica avevano occupato la zona hanno, quindi, abbandonato l’area del casello autostradale.

Spari al mercato ortofrutticolo di Pagani
E’ stato arrestato dai carabinieri il presunto responsabile dell’esplosione di un colpo di fucile che all’alba ha centrato la portiera di un’autovettura con a bordo quattro autotrasportatori. Questi ultimi inseguivano un collega che aveva deciso di abbandonare il presidio dinanzi ai cancelli del mercato ortofrutticolo di Nocera-Pagani. A finire in manette il padre dell’autotrasportatore, un 58enne incensurato di Scafati, che secondo gli investigatori sarebbe stato avvisato dal figlio e giunto nella zona in suo soccorso. L’uomo, a bordo di una Fiat Panda, dopo aver intercettato l’auto che inseguiva il mezzo pesante, prima l’avrebbe superata e poi si sarebbe appostato in una curva nei pressi del comune di Sant’Egidio del Monte Albino (Salerno), esplodendo un colpo che ha centrato in pieno la portiera posteriore destra dell’auto degli inseguitori. Da quanto si è appreso, i militari del reparto territoriale di Nocera Inferiore hanno appurato che il conducente del mezzo pesante ha esploso nel corso dell’inseguimento due colpi di pistola. Nel corso della perquisizione domiciliare nell’abitazione del 36enne trasportatore, è stata rinvenuta e sequestrata una 357 magnum, regolarmente detenuta dal padre. Sull’arma si effettueranno gli accertamenti di laboratorio che stabiliranno se ha sparato nelle ultime 24 ore. Al 58enne sono stati concessi gli arresti domiciliari mentre per il figlio è scattata una denuncia in stato di libertà.

PUGLIA. Sono oltre trecento i Tir fermi sulla tangenziale di Bari, tra le uscite Poggiofranco e Carrassi, che anche oggi impediscono il transito agli automezzi pesanti. I manifestanti, che hanno trascorso la prima notte negli abitacoli dei Tir e furgoni, fanno passare solo le autovetture, i mezzi di soccorso e delle forze di polizia. I principali disagi sono accusati dai pendolari, costretti a lunghe code in auto e a marciare a passo d’uomo per poter entrare nel capoluogo. In città si registrano anche oggi file alle stazioni di rifornimento carburanti. Situazione simile a Taranto: due blocchi di camionisti impediscono la regolare circolazione degli automezzi. La Prefettura ha attivato un’unità di crisi.

CALABRIA. Duecento camion sono fermi nelle aree di sosta degli imbarcaderi per la Sicilia di Villa San Giovanni in conseguenza dello sciopero dei tir. I manifestanti, infatti, stanno impedendo il traghettamento dei mezzi pesanti e questo allunga la fila dei camion in attesa. Nessun disagio, invece, per quanto riguarda automobili e pullman che possono regolarmente imbarcarsi sui traghetti per la Sicilia. Dopo l’esaurimento delle scortedi carburante in quasi tutta la regione, in Calabria si teme per i generi alimentari. Lo sciopero dei camionisti, che da ieri attuano il blocco agli svincoli dell’ autostrada A3, in vari punti delle statali ed agli imbarcaderi per la Sicilia di Villa San Giovanni mette a rischio il rifornimento di generi alimentari a supermercati e negozi dove già si registra un aumento degli acquisti che potrebbe provocare l’esaurimento delle scorte. Per quanto riguarda il carburante, anche nella notte si sono registrate file chilometriche a quei pochi distributori che ancora ne avevano. Restano ancora aperti alcuni impianti sull’autostrada nel catanzarese e nel reggino, ma anche lì le scorte sono in via di esaurimento. Anche stamani sono tutti attivi i presidi attuati dai camionisti per bloccare il transito ai mezzi pesanti in corrispondenza degli svincoli della A3. Altri blocchi sono segnalati sulla statale 106, all’imbocco della strada Ionio-Tirreno, nel reggino, ed a Isola capo Rizzuto, nel crotonese. Blocchi anche sulla statale 18, a Scalea, Tortora e Guardia Piemontese, nel cosentino, mentre nel catanzarese il blocco viene attuato a Settingiano sulla statale 280 Catanzaro-Lamezia. Al momento non si segnalano disagi per la circolazione delle auto.

SICILIA. Si torna gradualmente alla normalità al petrolchimico di Gela dopo le tensioni dei giorni scorsi legati al blocco dei tir. Nonostante i manifestanti del comitato ‘Forza d’Urto’ e del movimento dei Forconi continuino a presidiare le aree di accesso allo stabilimento, sia i turnisti sia i giornalieri hanno potuto raggiungere regolarmente il loro posto di lavoro. Tensioni si sono invece verificate questa mattina al mercato ortofrutticolo di via Ponte Bloy a Caltanissetta a causa di un’impennata dei prezzi dei prodotti: gli operatori locali, all’arrivo della merce, hanno protestato animatamente e sul posto sono giunti polizia e Guardia di finanza per calmare gli animi e verificare la situazione. I manifestanti, con tir e trattori, continuano tuttavia a presidiare alcuni punti nevralgici di Gela e Caltanissetta. A Gela stazionano lungo la Ss 117, provenendo da Catania e lungo la Ss 115 Gela-Vittoria a ridosso della Raffineria. A Caltanissetta i camion sono parcheggiati lungo la carreggiata della Ss 640 Caltanissetta -Agrigento, a pochi chilometri dal centro abitato e all’altezza di ponte Capodarso. Si verificano solo dei rallentamenti al traffico veicolare.

SARDEGNA. Una ventina di manifestanti del movimento Artigiani e commercianti liberi è da stamattina davanti ai cancelli della Saras di Sarroch, a 30 chilometri da Cagliari, nel tentativo di bloccare l’uscita e l’accesso delle autobotti. Al momento non si registrano particolari disagi. Il grosso dei manifestanti, con uno dei leader del movimento Andrea Impera, è nel Sulcis-Iglesiente nei pressi di Villamassargia, tra la provinciale e la statale 130. Tra le richieste ribadite dai rappresentanti del movimento, il blocco delle riscossioni da parte di Equitalia che – sostengono – sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende sarde. Il movimento chiede alla Regione di far ricorso ad alcuni articoli dello statuto sardo che prevedono la richiesta al governo di bloccare provvedimenti che rischiano di danneggiare in modo grave l’economia dell’isola.

LAZIO. Decine di pompe di benzina sono rimaste senza scorte di carburante in tutta la Ciociaria.  Disagi per tanti automobilisti che nella tarda serata e nella notte scorsa hanno cercato di garantirsi benzina o gasolio per i prossimi giorni. La situazione è più difficile da Anagni a Fiuggi fino agli Altipiani di Arcinazzo, da Frosinone a Pontecorvo e Cassino. Ad Anagni ieri sera i distributori lungo l’Anticolana sono stati letteralmente presi d’assalto. A Fiuggi,invece, già in serata tutte le pompe di benzina erano chiuse per mancanza di carburante.

TOSCANA. Un doppio presidio, con un centinaio di mezzi, sta creando disagi nell’area portuale e industriale di Livorno. Una quarantina di autoarticolati si è radunata alla fine della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno bloccando l’ingresso alla darsena toscana, il terminal più grande del porto. Altri 60 tir si trovano davanti alla raffineria Eni, alla periferia nord della città. Tutti i mezzi pesanti vengono bloccati, mentre le auto circolano su una sola corsia creando incolonnamenti al traffico. Presidi con volantinaggio e striscioni sono in atto in altre zone della Toscana. Venti tir si sono radunati nei pressi del casello Valdarno della Autostrada del Sole. Concentramento di autotrasportatori anche vicino al casello di Montecatini Terme della A11: qui i tir sono 5, ma molti gli autisti a piedi. Venti mezzi pesanti sono fermi al casello di Carrara e altri 20 a quelli di Massa della A12.

EMILIA-ROMAGNA. E’ proseguita anche oggi in Emilia-Romagna la protesta dei Tir. Le criticità maggiori, spiega la Polizia Stradale, sono nel versante occidentale, dove i mezzi pesanti hanno bloccato i caselli di Piacenza nord e di Fiorenzuola (Parma), con pensanti ripercussioni sulla via Emilia e caos sulla viabilità ordinaria. Nessun disagio invece dai presidi in Romagna, che ieri aveva visto la chiusura del casello di Cesena Nord e forti rallentamenti a Forlì e a Bologna San Lazzaro. Gli autotrasportatori sono parcheggiati nelle stazioni di Cesena nord, Forlì, Faenza e Ravenna, e anche nel Porto ravennate, ma la circolazione non subisce rallentamenti.

LIGURIA. La protesta è arrivata al confine italo-francese di Ventimiglia, dove si registrano rallentamenti. Dalle 8 sono fermi una decina di autoarticolati, incolonnati, dopo la barriera autostradale. Sempre sull’autostrada A10 una trentina di autotrasportatori hanno dato vita ad un presidio al casello di Albenga, con blocco stradale e conseguenti disagi alla circolazione. Disagi anche a Genova Bolzaneto e a Cornigliano, dove già ieri si sono registrate lunghe code a causa dei presidi degli autotrasportatori. Problemi, infine, al porto di Genova: i presidi ai varchi di Voltri, San Benigno e Etiopia stanno infatti rallentando le operazioni di imbarco.

PIEMONTE. In Piemonte si profila un’altra giornata di protesta. Traffico paralizzato sulla A21Torino-Piacenza per i blocchi degli autotrasportatori che si sono accentuati dopo l’investimento mortale ad Asti. Subito dopo la fine della tangenziale torinese, sulla carreggiata per l’Emilia, ci sono chilometri di auto e Tir incolonnati che cercano di raggiungere l’uscita obbligatoria di Santena. Sulla zona grava una fittissima nebbia, con visibilità limitata in alcuni tratti a 20-30 metri.

LOMBARDIA. Una trentina di camion ha bloccato lo scalo intermodale Hupac, in provincia di Varese, uno dei nodi più grandi d’Europa dove transitano merci in partenza e in arrivo in Italia, a pochi chilometri dall’aeroporto di Malpensa. Gli autotrasportatori legati alla sigla Trasporto Unito stanno presidiando da ieri l’area al confine fra Busto Arsizio e Gallarate, dove hanno montato gazebo con bandiere e striscioni. Stamani si sono accordati per lasciar passare un camion ogni 15 minuti, mentre l’agitazione è prevista fino a venerdì. Si registra un blocco a Capriate (Bergamo), formato da una decina di mezzi , che sta provocando code.

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