Sì, la nausea! Ma non il capolavoro di Jean-Paul Sartre: no! E’ vera e propria nausea quella che si prova dinanzi agli esiti di talune decisioni delle istituzioni italiane. Ieri il CSM ha bollato come inopportuna la partecipazione di Antonio Ingroia al congresso nazionale del Pdci dove era stato invitato a parlare di legalità e di difesa della Costituzione italiana.
Alle immediate e ripugnanti invettive della destra italiana, che tutti ricorderanno, ora si è aggiunto un assurdo verdetto del CSM: : dichiararsi difensori, partigiani della Costituzione è inopportuno, non equilibrato per un magistrato. Un vero e proprio verdetto di condanna politica emesso dall’asse Pdl-Pd. L’avvocato Pd, ex senatore, Guido Calvi ha infatti votato insieme con il Pdl per archiviare il procedimento ma con un richiamo ufficiale che rimette il tutto alla quarta commissione che si occupa della carriera dei magistrati per ulteriori valutazioni con possibili ripercussioni sulla carriera futura di Antonio Ingroia.
C’è da restare sbigottiti per la cosa in sé, ma se consideriamo che altri magistrati, anche figure di grande riferimento giustamente pianti come martiri, hanno sempre partecipato ad appuntamenti politici e se soprattutto ricordiamo come altri alti magistrati abbiano partecipato a giuste e utili iniziative politiche di vari partiti e tra questi – lo segnalo a uso del membro laico del CSM, avv. Guido Calvi – anche del Pd senza suscitare non dico scandalo, ma neppure l’inarcarsi di un sopracciglio, allora – scusate il francesismo – c’è da incazzarsi di brutto!
Si può dunque partecipare alle scuole di partito, anzi a quelle di alcuni partiti (ipotesi forse ancor più grave di quanto addebitato a Ingroia) e non si può liberamente partecipare ad alcuni congressi politici, perché congressi di partiti comunisti? Forse, dopo il voto utile, qualche simpaticone pensa di poter introdurre nell’indecente circo in cui è stata ridotta l’Italia anche la partecipazione al congresso utile? Che nausea!