Cronaca

Disintegrarsi perché tutto rimanga com’è

L’apocalisse comincia così: devi andare a lavorare, ma la macchina è ferma perché i benzinai sono in serrata. Cerchi un taxi, ma i taxisti sono in assemblea permanente. Decidi di andare a piedi, la strada è lunga, fa freddo, ti viene mal di testa.

Non puoi prendere un cachet perché i farmacisti sono in sciopero. Una cenetta? Il supermercato è vuoto perché chi dovrebbe rifornire gli scaffali sta occupando l’autostrada. Compri merce scaduta: ti muore il gatto e anche la zia Cesira. Non puoi far causa a nessuno perché scioperano gli avvocati… e poi i notai. E poi gli idraulici, gli elettricisti, i netturbini, i gestori di pompe funebri, i veterinari, gli ortopedici, i dentisti, gli architetti, i geometri, i poliziotti, i professori, le ballerine, gli assicuratori, i piazzisti, i faccendieri, i parrucchieri, i ristoratori, gli agricoltori, gli animatori, i commendatori…

È il trionfo delle categorie
. Ciascuno per la sua e contro le altre. Ciascuno con le sue ragioni, le sue opinioni, le sue fissazioni. Ciascuno per sé e nessuno per tutti. Chi l’avrebbe mai immaginato che il Paese, pur di non essere cambiato, si sarebbe disintegrato?

Il Fatto Quotidiano, 24 Gennaio 2012