Per il comico genovese è una proposta che serve solo a distrarre l'opinione pubblica, ma il Movimento 5 stelle di Torino prende le distanze e voterà un ordine del giorno per l'adesione della Città alla campagna. Dura la reazione del Pd. Livia Turco:"E' fuori di testa. Questa e' una legge per rendere italiani i bambini stranieri che nascono nel nostro paese"
Le frasi di Grillo hanno fatto in breve tempo il giro del web e la rete non ha risprmiato dure critiche al fondatore del Movimento 5 stelle: “Bravissimo. Borghezio non saprebbe fare di meglio”, attacca l’utente Alessandro Cavalotti, mentre per Franco Barilozzi, che scrive da Lussemburgo, “la cittadinanza a tutti coloro che sono nati in Italia è un semplice atto di civiltà”. E anche all’interno dello stesso Movimento 5 stelle c’è chi ha preso le distanze da queste dichiarazioni: il Movimento 5 Stelle di Torino ha fatto sapere che voterà un ordine del giorno per l’adesione della Città alla campagna sulla cittadinanza: “Dopo ampia consultazione in rete, – si legge in un post – abbiamo deciso di votare favorevolmente perchè così vuole la stragrande maggioranza dei nostri simpatizzanti ed elettori che si sono espressi”.
Forti critiche alla presa di posizione di Grillo arrivano anche dal mondo della politica. “Sullo ius soli – ha dichiarato Andrea Sarubbi, deputato del Pd e primo firmatario del testo di riforma bipartisan sulla cittadinanza – si possono avere opinioni diverse, ma le argomentazioni con cui Beppe Grillo liquida sul suo blog il problema della cittadinanza ai figli degli immigrati non sono degne di una risposta a 5 stelle”. E Livia Turco, responsabile Immigrati del Pd, è stata ancora più netta: “Grillo è fuori di testa. Noi vogliamo si approvi una legge per dare la cittadinanza ai bambini che nascono in Italia, il prima possibile”. E anche a destra non sono piaciute le dichiarazioni del comico genovese. Fabio Granata, vice coordinatore nazionale di Fli, ha commentato: “Deluderò Beppe Grillo, ma puressendo un uomo di destra con un percorso politico a destra, ritengo la cittadinanza ai nuovi italiani una questione di giustizia e di civiltà legata a una visione politica e laica della cittadinanza e della partecipazione ai destini della nazione. Una visione, questa, che nel suo qualunquismo generalista, Grillo probabilmente non riesce nè a cogliere, nè a comprendere. La cittadinanza ai nuovi italiani riguarda un milione di ragazzi nati in Italia e culturalmente italiani, figli di migranti, regolarmente residenti in Italia e che contribuiscono per oltre l’11% al Pil nazionale”.