La mattina negli uffici di Fitch, il pomeriggio in quelli di Standard&Poor’s. I militari della Guardia di Finanza di Bari, su ordine della Procura della Repubblica di Trani, hanno compiuto accertamenti e verifiche nelle sedi milanesi della società di rating, a pochi passi da Piazza Affari. Gli accertamenti di oggi fanno seguito alla perquisizione di cinque giorni fa negli uffici milanesi di S&P. La magistratura di Trani, nell’inchiesta diretta dal pm Michele Ruggiero (anche lui presente durante la perquisizione di oggi), ha da tempo in corso un’indagine nei riguardi delle due società, accusate di aver manipolato il mercato con “giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti” sul sistema economico-finanziario e bancario italiano.
Dopo la perquisizione da Fitch, nel primo pomeriggio la Guardia di finanza è andata negli uffici di Standard&Poor’s. Sempre presente il pm Michele Ruggiero, che ai cronisti ha detto di non poter dare “alcuna indicazione”. L’agenzia di rating, da parte sua, tramite l’avvocato Giuseppe Fornari ha giudicato “inaspettata” la visita del pm di Trani e dei militari nella loro sede.
In tal senso, due i procedimenti paralleli aperti a Trani con le ipotesi di reato di aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate. Sullo sviluppo investigativo delle indagini c’è grande riserbo, ma da quanto si apprende si sono allargate al declassamento del rating dell’Italia (da A a BBB+) diffuso dalla società il 13 gennaio scorso.
Le inchieste di Trani sono in corso l’una da maggio 2011 nei riguardi di Standard&Poor’s e l’altra dal mese di giugno del 2010 nei confronti di Moody’s, accusate di aver manipolato il mercato con ”giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti” sul sistema economico-finanziario e bancario italiano. Per S&P sono indagati il responsabile legale della società e gli analisti Eileen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer, che hanno firmato report negativi per l’Italia, tra maggio e luglio scorsi. Il procedimento nei confronti di S&P riguarda i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia di rating.
“Non posso confermare nulla. E’ in corso semplicemente un’attività di polizia giudiziaria” si è limitato a dire un legale di Fitch, mentre gli inquirenti hanno confermato che la società di rating è indagata per ‘market abuse‘. Secondo l’ipotesi accusatoria, Fitch ha violato le regole rivelando a più riprese l’imminente declassamento del rating dell’Italia e, con questi annunci, ha abusato di informazioni privilegiate. Gli annunci “sono fuori dalle regole”, ha sottolineato un inquirente della Procura di Trani.