Scene da un paese paralizzato. Nei supermercati e nelle pescherie di Roma trovare pesce fresco è un’impresa. Perché? Al Centro agroalimentare della Capitale, che fornisce mezza regione, secondo i responsabili l’approvvigionamento è calato dell’80-90 per cento. E i prezzi arrivano anche al triplo rispetto alla normalità. Non va meglio a chi è alla ricerca di ortaggi nella zona di Firenze: a sentire la Mercafir (la società che gestisce il consorzio fiorentino) nei mercati rionali cittadini, la consegna della merce è scesa del 70 per cento. Tradotto: un chilo di zucchine può arrivare a costare anche 7 euro. In pratica, quanto una bistecca di media qualità. A Casoria (Napoli), le famiglie sono costrette a tenersi in rifiuti in casa: il sindaco ha emesso un’ordinanza ad hoc che vieta di portare l’immondizia nei cassonetti. Il motivo? I mezzi della raccolta sono costretti a rimanere nei depositi perché a secco di carburante. Tanto per restare in tema, a Bari e provincia chi deve fare rifornimento di diesel e benzina è costretto alla triplice impresa: trovare un distributore che abbia ancora scorte, attendere anche ore per arrivare al proprio turno e, come se non bastasse, stare attento al prezzo, visto che qualche furbo ha approfittato dell’occasione per applicare arbitrariamente aumenti di svariati centesimi di euro al litro. E la scarsità dei carburanti è segnalata anche in Campania, Toscana e Liguria. I cittadini arrancano, ma le grande imprese non stanno meglio: nella giornata appena trascorsa la Fiat ha dovuto rinunciare alla produzione di 4200 autovetture. I produttori di mozzarella di bufala campana denunciano danni per 600mila euro al giorno, che diventano 50 milioni nel comparto ortofrutticolo secondo i dati diffusi dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori). E per domani la situazione non dovrebbe migliorare.
Quelle appena descritte sono solo alcune delle scene vissute oggi in tutta Italia, un Paese letteralmente paralizzato dal protrarsi dello sciopero degli autotrasportatori. Oltre alle ricadute sulla quotidianità della cittadinanza, poi, la protesta ha avuto risvolti di cronaca nera. Ad Asti è morto un camionista: all’alba è stato investito da una collega tedesca. A Pagani (Salerno), è stato arrestato un 58enne: ha sparato ad un’auto sulla quale viaggiavano quattro manifestanti che stavano inseguendo il figlio, anch’egli autotrasportatore, il quale non aveva accettato di scioperare e stava cercando di allontanarsi a bordo del suo tir. Ha avuto paura degli inseguitori e, durante la fuga, ha chiesto aiuto al genitore, che ha pensato bene di salvarlo a modo suo. Poteva uccidere, solo il caso ha voluto che non ci sia riuscito. Solo in Campania, del resto, il bilancio parla di undici denunce (molte delle quali per resistenza a pubblico ufficiale) e di un arresto, con la polizia che in tutto il territorio nazionale invita comunque gli automobilisti alla “massima prudenza e ad una velocità moderata in corrispondenza dei punti di aggregazione dei manifestanti, dislocati per la maggior parte sulla viabilità ordinaria di accesso in autostrada”.
Ma se l’ultimo bilancio del disagio autostradale parla di un quadro in lento miglioramento, ciò che in caso di sciopero a oltranza rischia di precipitare per costi e difficoltà di reperimento è proprio la spesa degli italiani. Gli scaffali dei supermercati sono vuoti, le pompe di benzina a secco. Una situazione comune in quasi tutto lo stivale.
BENZINA E DIESEL
Distributori chiusi, carburante in esaurimento e lunghe file nelle poche stazioni di servizio ancora aperte in Campania, Basilicata, Liguria, Toscana e Calabria. Scenario simile nel Lazio (allarme della Confcommercio) e in Puglia, dove domani ha rischiato di saltare un processo di mafia per le difficoltà nel trasporto di quattro detenuti da Taranto a Bari. Pesanti ripercussioni, inoltre, anche per il trasporto pubblico e sui servizi comunali in diverse città: da giovedì autobus e scuolabus di Catanzaro si fermeranno per mancanza di carburante. Stessa decisione è stata presa anche per gli scuolabus di Cassino, nel Frusinate.
FRUTTA E VERDURA
Ovunque prezzi stellari per frutta e verdura. Secondo la Cia, la mobilitazione degli autotrasportatori sta “rischiando davvero di portare l’agricoltura al collasso, senza contare le conseguenze sui consumatori che oggi pagano il doppio del prezzo per comprare” i prodotti della terra. Domani, intanto, la Coldiretti offrirà in tutt’Italia frutta e verdura gratis per pensionati e famiglie. Secondo l’associazione “sono a rischio 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili al giorno” fermi sui camion. Quasi vuoti i banchi del fresco un po’ dappertutto nei supermercati. A Napoli scarseggiano le consegne di latticini, in Sicilia – regione già provata dal lungo sciopero del Movimento dei Forconi – , aumenta la merce al macero ed i prezzi crescono del 10-15 per cento.
PESCE FRESCO
In ginocchio il mercato ittico, in seguito allo sciopero dei pescatori. Nel Napoletano le barche sono rimaste ferme contro il ‘caro gasolio’, con una ripercussione sui banchi di mercati, negozi e supermercati che hanno registrato drastici cali. Al Centro agroalimentare di Roma, che rifornisce quasi metà dei volumi distribuiti nella Capitale e nel Lazio, è stato quasi azzerato l’approvvigionamento. E domani i pescatori di tutt’Italia si sono dati appuntamento davanti a Montecitorio per un sit-in di protesta.