È un progetto di Patto di Bilancio “in salsa tedesca” quello che si vorrebbe far firmare il 30 gennaio al vertice dei capi di Stato e di governo: pareggio di bilancio sempre e comunque, sanzioni automatiche a chi sfora. Forse l’idea è aiutare la Grecia… Hum, no: “Per dare prova di credibilità ai mercati”.
Peccato che i mercati non l’abbiano mai chiesto.
Il Trattato che ridisegna la governance economica dell’Eurozona non risolve alcun problema. Infatti, nessuno lo pensa. Lo riconosce Monti: “Chi ha voluto il fiscal compact, lo ha voluto per sentirsi più rassicurato nella propria mente e in quella della propria opinione pubblica”. Ma i paesi Europei “stanno addirittura già costituzionalizzando il pareggio di bilancio”. Appunto: a che serve una camicia di forza europea? I negoziatori europei vanno avanti per forza d’inerzia: discutono i dettagli (importanti), non la logica dell’impianto.
E in cambio di cosa l’Italia si appresterebbe a firmare questo Patto sconveniente? Monti: “Le posizioni Europee [sulla ricapitalizzazione dell’Ems e sulla Bce] evolveranno abbastanza presto in relazione a questo fiscal compact… Il modo migliore per lasciarle evolvere credo sia non forzare la situazione con pronunciamenti pubblici”. Vaghe speranze! Il nostro futuro? Mendicare, e obbedire.
C’è in giro qualche giornalista in grado di porre a Monti qualche domanda secca? Tipo:
“Perché l’Italia concede, ma non chiede?” “Lei auspicava un’evoluzione della governance europea: soffre di amnesie?”
“Non teme di apparire ambiguo e supino?”
“In un negoziato si può anche non ottenere quello che si vuole: ma quando neppure si avanzano le proprie legittime, ben fondate richieste, non si rischia di perdere anche la dignità?”
“Le sembra normale firmare un Trattato Internazionale che impegna per vent’anni le famiglie italiane a compiere enormi sacrifici, senza discuterlo previamente in Parlamento?”
C’è in giro qualche giornalista in grado di chiedere a Bersani:
“Lei sta silenziosamente avallando la firma, imminente, di un Trattato Europeo di stampo marcatamente di destra, neo liberista, ma anche decisamente stupido. La firma dell’Italia poteva essere almeno negoziata in cambio di un miglioramento dei diversi aspetti della governance Europea rivelatisi disfunzionali durante la crisi: modifiche invocate da una miriade di economisti anche tedeschi (come Ferdinand Fichtner) e persino, irritualmente, dal Fmi. Al contrario, le omissioni e i contenuti del Trattato accrescono la durata e i costi della crisi del Belpaese e dei suoi ceti popolari, e tolgono per sempre all’Italia l’unico strumento per poter premere affinché le istituzioni Europee traggano qualche lezione da questa crisi. Il Pd è ancora un partito di centrosinistra? Ha ancora una capacità di elaborazione autonoma? O avete l’encefalogramma piatto?”
Ps. Avviso ai naviganti: nel 2005, quando i tedeschi si associavano a Berlusconi e alla Francia per svuotare di contenuti il Patto di Stabilità, io ero dall’altra parte. Prima che “succedesse”.