Se ne vadano, oppure li mandi via il governo Monti, e lo faccia prima che al fallimento editoriale ed etico, si aggiunga anche quello finanziario ed industriale. Tra qualche giorno la Rai dovrà procedere alla nomina dei nuovi direttori del Tg1 e della testata per la informazione regionale, forse due tra le principali strutture del servizio pubblico.
Ebbene la direttrice generale non può, non sa, non vuole, proporre candidature autorevoli, definitive, adeguate alla gravissima crisi, anche di ascolti, che sta investendo queste testate. Come se non bastasse, e dopo aver cacciato i migliori talenti, ora stanno persino litigando con Celentano, troppo imprevedibile per una azienda ormai in stato di pre-agonia per assenza di libertà e di coraggio imprenditoriale.
Inutile ripetere gli elenchi delle faziosità, delle censure delle idiozie, ora bisogna procedere al commissariamento di questa direzione, bisogna farlo subito. Prima che si consumino altre nefandezze, magari con il voto determinante del consigliere Verro che, in questo momento, ricopre anche l’incarico di parlamentare. Parteciperà al consiglio? Gli sarà consentito? Le autorità di garanzia fingeranno di non vedere e di non sapere?
Il governo Monti ha rivendicato la sua capacità di sfidare ogni corporazione ed ogni gruppo di interesse; bene adesso avrà la possibilità di sfidare il santuario del conflitto di interessi e di sbaraccarlo o con il commissario o con una legge che metta fine al controllo diretto da parte dei governi e dei partiti. Se lo farà Articolo21 sarà dalla sua parte senza incertezze e senza paure, anche a costo di scontentare “amici e compagni”.