“Potresti mutare il nome da ‘Movimento’ a ‘Lega 5 stelle’, sarebbe più appropriato”. Sono centinaia i commenti in rete su Beppe Grillo, che domenica ha pubblicato un post contro lo ius soli, ovvero la concessione della cittadinanza ai figli di immigrati che nascono sul suolo italiano. Un’idea che serve solo a “distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi – ha scritto il comico – . Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della liberalizzazione delle nascite”. Parole dure che hanno diviso il movimento, tra chi accusa il leader di essere “fascista” e chi invece riconosce che la maggior parte degli italiani è contraria a riconoscere la cittadinanza agli immigrati.

Un tema che oggi è tornato alla ribalta nella Provincia di Pesaro Urbino, dove il presidente Matteo Ricci ha conferito la cittadinanza onoraria ai nati da genitori stranieri sul suo territorio. L’iniziativa, secondo il consulente della Presidenza della Repubblica per i problemi della coesione sociale Giovanna Zincone, è “di grande valore simbolico” e dalla “forte caratura sociale e culturale. Perché chi nasce in Italia è italiano ed è ora di prenderne atto”, e dal Quirinale si auspica che “la cittadinanza onoraria sia la premessa all’effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana a quanti nascono nel nostro Paese da genitori stabilmente residenti”.

Un gesto istituzionale di segno opposto rispetto alla linea di Grillo, contro il quale anche il mondo politico ha espresso forti critiche, da destra a sinistra. Livia Turco, ad esempio, ha definito il comico “fuori di testa” e Fabio Granata ritiene “la cittadinanza ai nuovi italiani una questione di giustizia e di civiltà”. Allineati a Grillo però ci sono i consiglieri del Movimento eletti sul territorio che riconoscono la “complessità” del dibattito, ma c’è chi non nasconde l’influsso leghista sul Movimento.

“Condivido la posizione di Beppe e l’ho ribadito sulla mia pagina facebook”, osserva il consigliere della Regione Piemonte Davide Bono che sulla sua pagina ha ribadito la necessità dello ius sanguinis. E spiega al Fatto: “Il problema vero non è la cittadinanza, ma la necessità di una regolamentazione da Bruxelles per evitare le stragi in mare. I paesi dell’Unione dovrebbero consentire ai migranti di ottenere il permesso turistico”. E Bono concorda col principio dello ius sanguinis perché “nel caso in cui un bambino avesse la cittadinanza e i suoi genitori finissero in un Cie, come si fa?”.

A chi accusa il Movimento Cinque Stelle di essere una propaggine del Carroccio, risponde David Borrelli, consigliere comunale di Treviso: “Con Beppe ci scherziamo spesso – puntualizza – perché la Lega siamo noi nel paleolitico”. Cioè: avete gli stessi argomenti ma siete più ‘evoluti’? “Sicuramente abbiamo qualcosa della Lega, anche se oggi loro continuano a seminare terrore e noi, invece, abbiamo elaborato proposte su energia e risparmio virtuoso per le amministrazioni locali. Come loro, anche noi siamo un movimento di protesta”. Eppure il post sullo ius soli ha diviso il movimento. “Siamo sempre stati divisi – conclude Borrelli- perché non siamo unitari. Chi osserva da fuori può pensare che litighiamo da mattina a sera, ma non è così. Discutiamo, semplicemente”.

D’accordo col leader anche Raffaella Pirini, Consigliere del Comune di Forlì, che mette pure in dubbio la paternità delle critiche sul blog: “Lì tutti possono scrivere, non è detto che siano dei nostri”. E prosegue: “Concordo con Beppe, la cittadinanza va garantita, ma bisogna accertarsi che la famiglia intenda davvero stabilirsi in Italia”. Ma siete leghisti? “Grillo è il portavoce del movimento, non il leader. E comunque ognuno è libero di pensare quel che vuole”.

Intanto gli utenti continuano a lasciare commenti sul blog del comico che ha deciso però di non linkare il post sulla sua pagina facebook. Su Twitter prevale invece lo stupore in decine di messaggi, vista la deriva del “Grillo Padano” e c’è chi chiede: “Grillo si schiera sulla cittadinanza “Senza senso darla ai figli di stranieri”. Beppe, Brillo?”

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