“Mamma, lo sai qual è il mio più grande desiderio? Non avere più la tosse”.
Il Cobra ha solo tre anni, ma se potessi mettere in una vasca da bagno la quantità di sciroppo e antibiotico, cortisone e broncodilatatore che ha assunto in 36 mesi potrebbe agevolmente farci il bagno, con le papare e il suo t-rex di gomma. I bambini, si sa, si ammalano. Vanno a scuola, sputacchiano, toccano tutto con le loro manine curiose a appiccicose. E’ normale. Ma in una grande città in cui la soglia degli inquinanti atmosferici viene costantemente superata è tutto più difficile, più lungo, più grave. E la bronchite diventa sempre più spesso asma bronchiale.
Lo dicono i pediatri da anni, che lo smog fa ammalare i più piccoli. Oggi la Clinica De Marchi di Milano (Ospedale Policlinico) ha deciso di monitorare per un anno la salute di un campione di bambini dai 3 mesi ai 18 anni, incrociando i dati con quelli relativi agli inquinanti, giorno per giorno. Ma servono volontari, come racconta Beatrice Ascolese, tra gli specializzandi in pediatria che stanno seguendo il progetto:
“Si tratta di uno studio molto grande e importante, ogni singolo contributo è fondamentale alla composizione del quadro. Quello che chiediamo alle mamme e ai papà volontari è semplicemente di tenere un diario clinico sulla salute dei propri figli: in quali giorni si sono ammalati, che farmaco hanno assunto, come si è evoluta la malattia, se hanno lasciato la città e per quanto”. Sono schede preimpostate, basta una crocetta al giorno, due parole. “I bambini saranno visitati una volta al mese e le informazioni raccolte saranno confrontate con il calendario dell’inquinamento atmosferico”.
Se abitate a Milano e avete bambini, sia che abbiano avuto episodi di asma bronchiale, wheezing (il respiro con fischio) oppure no, pensateci. E se volete partecipare allo studio contattate beatrice.ascolese@studenti.unimi.it. Buon desiderio a tutti.