Sul suo blog, il comico genovese attacca l'inchiesta sugli scontri dell'estate scorsa in Valsusa. Prendendo in prestito l'espressione usata dai brigatisti per rivendicare la strage di via Fani e il sequestro Moro. Il Movimento 5 Stelle Piemonte denuncia la "repressione" e la "giustizia a orologeria". Anche Cremaschi (Fiom) parla di inchiesta "politica". Il parlamentare torinese del Pd Esposito difende invece le forze dell'ordine e il loro lavoro "eccellente"
Identica la linea del Movimento 5 stelle, ispirato dallo stesso Grillo. “Questa mattina all’alba è partita l’ennesima operazione di repressione spettacolarizzata contro il movimento No tav a uso e consumo dei media”, affermano in una nota Davide Bono e Fabrizio Biolè del Movimento Cinque stelle Piemonte, riprendendo anche loro un termine, “repressione”, tipico della sinistra antagonista in occasioni analoghe. “Sono i classici arresti ad orologeria: arrivano a destinazione nel momento in cui le amministrazioni locali e i comitati No Tav stanno organizzando una manifestazione che sancisca l’unione di intenti che li accomuna contro lo sperpero di denaro pubblico e la distruzione del territorio che questa opera provocherebbe se fosse iniziata”.
L’inchiesta della Procura di Torino, insomma, è di “mera valenza politica più che giudiziaria”. Bono e Biolè ricordano come, al contrario, “la casta, sempre attenta a reprimere il dissenso popolare, poche settimane fa abbia invece impedito l’arresto preventivo di Cosentino, sospettato di collusione camorrista”.
Di “operazione poltica e repressiva” parla, sul sito www.notav.info, anche Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale Fiom commenta gli arresti eseguiti oggi. “Si tratta – aggiunge – di un segnale di intimidazione non solo verso il movimento, ma nei confronti di tutte le proteste che sono in atto in questi momento nel paese che dimostra che dall’altra parte non c’è alcuna voglia di dialogare e di discutere”.
Di tutt’altro tenore il commento del parlamentare torinese del Pd Stefano Esposito, che parla in una nota di un’“eccellente operazione compiuta dalle forze dell’ordine”, che “ha fatto cadere il castello di menzogne e ipocrisie attraverso le quali i No Tav hanno voluto accreditarsi agli occhi dell’opinione pubblica come un movimento di non violenti in lotta per la salvaguardia dell’ambiente incontaminato della loro Valle contro le mire conquistatrici del capitale globale”. Secondo Esposito, “il pedigree degli arrestati è molto preciso: tutti bravi ragazzi con il vizietto di praticare il ‘tiro al poliziotto’”.