L'intervento dell'Alma Mater salva l'impianto nel quale si allenano, tra gli altri, i campioni bolognesi che parteciperanno alle Olimpiadi di Londra
“E’ appena stata inviata a Coni Servizi dal Cusb il bonifico con la fidejussione di 330 mila euro per l’acquisto dell’impianto Sterlino”, scrive sul suo profilo facebook l’assessore allo sport del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo. “Ce l’ha fatta il Cusb, ma ce l’ha fatta tutta la città. I tanti che in questi mesi hanno sostenuto il salvataggio della piscina, a partire dagli attuali gestori, dagli allenatori e dai nuotatori ai lavoratori dello Sterlino che hanno “tenuto botta” in questi mesi difficili”.
Insomma una buona notizia, che aprirà quella che l’assessore chiama “la fase due, una fase tutta bolognese”. In sintesi i 300 mila euro dell’università rappresentano il 10% della somma totale che il Cusb dovrà sborsare per acquistare lo Sterlino dal Coni. A sostegno dell’associazione sportiva verrà anche il Comune, che attendeva solo l’ufficialità della fidejussione. Per i prossimi 12 anni Palazzo D’Accursio si impegnerà a versare, dice una delibera già approvata a fine 2010 – 480 mila euro l’anno. All’anticipazione di 300mila fornita dall’università subentrerà invece in un secondo tempo il Credito Sportivo.
Quella dello Sterlino è stata una storia travagliata che si è trascinata per mesi e mesi, con il Coni che ha deciso di vendere nel 2010 e ha indetto una gara d’asta andata deserta. Troppi sembrano quei 3 milioni e 300 mila euro. Poi l’interessamento delle istituzioni e la pressione popolare ha permesso di prorogare una chiusura che pareva imminente, e di trovare infine una soluzione, con il Cusb che si è deciso all’acquisto. Nella piscina olimpionica, dotata di vasche da 50 metri, si sono allenati e si alleneranno nuotatori di livello nazionale e internazonale. Tra loro Mirco Di Tora, Paolo Facchinelli, Arianna Barbieri, Ilaria Bianchi, Martina Grimaldi e Marco Orsi. Salvi, oltre ai campioni, anche i lavoratori che a fine dicembre avevano organizzato un presidio per protestare contro l’annunciata chiusura della piscina. In tutto si tratta di 7 persone, ma in estate tra collaboratori saltuari e stagionali i contratti arrivano anche a 20. “Sappiamo che ci sono 7 contratti – spiega Francesco Franceschetti, presidente del Cusb – quello che posso dire adesso che è una soluzione per tutelare queste persone sarà trovata anche se noi, ovviamente, abbiamo il nostro personale. Ma ripeto che un modo lo troveremo. Intanto dopo tanta pena e incertezza sono felice di avere finalmente chiuso questa trattativa”.