I trucchi per raggirare gli imprenditori, per spillare soldi e non farsi scoprire, li conoscevano bene. Dopotutto erano carabinieri in servizio e ogni giorno avevano a che fare con dei delinquenti. E i militari, con la divisa addosso, magari con un decreto di sequestro in mano, la fiducia delle loro vittime la conquistavano in un attimo. Perché che i verbali di perquisizione erano falsi, i truffati non lo sapevano.
E’ quanto sostiene la Procura di Rovigo – il titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Sabrina Duò – che ha chiesto il rinvio a giudizio per dodici persone: carabinieri in servizio nel capoluogo di provincia veneto che, con altri complici, avrebbero messo a segno truffe e furti tra Bologna, Ferrara e Rovigo.
In dodici dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, falso, favoreggiamento e furto. Chiuse le indagini e chiesto il rinvio a giudizio, è stata fissata l’udienza preliminare per i militari Riccardo Contiero, Salvatore Pantina, Carlo Petrosino, Paolo Baldini (ai quali è contestata anche l’associazione per delinquere) e Francesco Maduri, che ha invece una posizione molto marginale. Con loro il prossimo 3 aprile dovranno comparire davanti al giudice per le udienze preliminari anche Gabriella Benedek, Claudia Marinela Neacsiu, Alessandro Chinaglia, Fabiano Moretti, Riki Zivkovic, Rade Radulovic e Renato Furlan.
Tra gli episodi contestati, un presunto raggiro che avrebbe fruttato, ai militari e ai loro complici, oro e gioielli per decine di migliaia di euro. Il 9 ottobre 2009 Baldini, Pantina e Chinaglia avrebbero fatto visita a una coppia di coniugi a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, fingendo di essere militari di Bologna incaricati di fare una perquisizione. Secondo l’accusa mostrando i distintivi e perfino un falso provvedimento della Procura del capoluogo emiliano, si sono fatti consegnare i gioielli: 5 anelli, 8 collane, 8 bracciali, 3 paia di orecchini, 3 orologi rolex e un altro di marca differente. Al termine della perquisizione la coppia è stata invitata a recarsi “ai fini della restituzione – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – presso una caserma di Bologna”. Peccato che l’indirizzo non esisteva e che a Bologna, dai carabinieri, quelli veri, del sequestro non c’era traccia.
Lo stesso meccanismo è stato usato, secondo gli inquirenti, per ingannare alcuni “imprenditori spagnoli che alloggiavano all’hotel Sheraton di Bologna”. E’ il 13 settembre 2010 e stavolta il raggiro frutta di più: vengono fatti sparire 80mila euro. L’anno precedente, invece, con la scusa di un falso fermo di polizia vennero sottratti a un’altra vittima 33mila euro. E lo stesso avvenne il 6 luglio 2010 per 50mila euro e nel marzo 2009 per 80mila euro, fatti sparire stavolta a Villanova del Ghebbo, in provincia di Rovigo. Tra le contestazioni, infine, gli accessi irregolari alle banche dati dalle quali, alcuni indagati, avrebbero attinto informazioni all’unico scopo di cercare, e studiare, le loro vittime.
Emilia Romagna
Falsi carabinieri raggiravano imprenditori. Rinviate a giudizio per truffa 12 persone
Agivano tra le province di Bologna, Ferrara e Rovigo. Raggiri e finti sequestri di oggetti e denaro per decine di migliaia di euro. Cinque sono militari dell'Arma
I trucchi per raggirare gli imprenditori, per spillare soldi e non farsi scoprire, li conoscevano bene. Dopotutto erano carabinieri in servizio e ogni giorno avevano a che fare con dei delinquenti. E i militari, con la divisa addosso, magari con un decreto di sequestro in mano, la fiducia delle loro vittime la conquistavano in un attimo. Perché che i verbali di perquisizione erano falsi, i truffati non lo sapevano.
E’ quanto sostiene la Procura di Rovigo – il titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Sabrina Duò – che ha chiesto il rinvio a giudizio per dodici persone: carabinieri in servizio nel capoluogo di provincia veneto che, con altri complici, avrebbero messo a segno truffe e furti tra Bologna, Ferrara e Rovigo.
In dodici dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, falso, favoreggiamento e furto. Chiuse le indagini e chiesto il rinvio a giudizio, è stata fissata l’udienza preliminare per i militari Riccardo Contiero, Salvatore Pantina, Carlo Petrosino, Paolo Baldini (ai quali è contestata anche l’associazione per delinquere) e Francesco Maduri, che ha invece una posizione molto marginale. Con loro il prossimo 3 aprile dovranno comparire davanti al giudice per le udienze preliminari anche Gabriella Benedek, Claudia Marinela Neacsiu, Alessandro Chinaglia, Fabiano Moretti, Riki Zivkovic, Rade Radulovic e Renato Furlan.
Tra gli episodi contestati, un presunto raggiro che avrebbe fruttato, ai militari e ai loro complici, oro e gioielli per decine di migliaia di euro. Il 9 ottobre 2009 Baldini, Pantina e Chinaglia avrebbero fatto visita a una coppia di coniugi a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, fingendo di essere militari di Bologna incaricati di fare una perquisizione. Secondo l’accusa mostrando i distintivi e perfino un falso provvedimento della Procura del capoluogo emiliano, si sono fatti consegnare i gioielli: 5 anelli, 8 collane, 8 bracciali, 3 paia di orecchini, 3 orologi rolex e un altro di marca differente. Al termine della perquisizione la coppia è stata invitata a recarsi “ai fini della restituzione – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – presso una caserma di Bologna”. Peccato che l’indirizzo non esisteva e che a Bologna, dai carabinieri, quelli veri, del sequestro non c’era traccia.
Lo stesso meccanismo è stato usato, secondo gli inquirenti, per ingannare alcuni “imprenditori spagnoli che alloggiavano all’hotel Sheraton di Bologna”. E’ il 13 settembre 2010 e stavolta il raggiro frutta di più: vengono fatti sparire 80mila euro. L’anno precedente, invece, con la scusa di un falso fermo di polizia vennero sottratti a un’altra vittima 33mila euro. E lo stesso avvenne il 6 luglio 2010 per 50mila euro e nel marzo 2009 per 80mila euro, fatti sparire stavolta a Villanova del Ghebbo, in provincia di Rovigo. Tra le contestazioni, infine, gli accessi irregolari alle banche dati dalle quali, alcuni indagati, avrebbero attinto informazioni all’unico scopo di cercare, e studiare, le loro vittime.
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Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.