Il Vaticano annuncia possibili querele contro La7, per la trasmissione “Gli Intoccabili” condotta da Gianluigi Nuzzi. Tema, la gestione degli appalti nello Stato pontificio. Nella trasmissione è stata citata una lettera al Papa, del marzo 2011, attribuita a monsignor Carlo Maria Viganò, all’epoca segretario generale del Governatorato vaticano, in cui il prelato denunciava il malaffare, i prezzi gonfiati, la “corruzione” in appalti e forniture. Affidati, secondo la lettera, sempre alle stesse ditte, a costi raddoppiati, senza trasparenza nella gestione. Viganò, secondo la ricostruzione di “Gli Intoccabili”, chiedeva a Benedetto XVI di non essere trasferito a Washington, cosa poi avvenuta.
Nella lettera è citato il “comitato finanza e gestione” creato per porre rimedio alla grave situazione finanziaria del Governatorato, comitato “composto da alcuni grandi banchieri, i quali sono risultati fare più il loro interesse che i nostri”. E si parla di una sola operazione finanziaria che, nel dicembre 2009, avrebbe mandato in fumo due milioni e mezzo di dollari. Come membri del comitato, la trasmissione di Nuzzi ha chiamato in causa i banchieri Pellegrino Capaldo, Carlo Fratta Pasini, Ettore Gotti Tedeschi e Massimo Ponzellini.
Accuse “molto gravi”, le ha definite padre Federico Lombardi, portavoce vaticano. La Segreteria di Stato e il Governatorato si sentono impegnati, ha annunciato, “a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità”. Il portavoce vaticano ha negato che gli organismi della Santa sede siano “caratterizzati in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi”. E il trasferimento di monsignor Viganò alla Nunziatura di Washington “è prova di indubitabile stima e fiducia da parte del Papa”. Tutt’altro, quindi, che una “rimozione” per la sua opera di risanamento sui costi dei lavori in Vaticano.
Padre Lombardi ha parlato di “discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici” con cui è stata realizzata la trasmissione, di “amarezza per la diffusione di documenti riservati”, di “stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica”. Con i giornalisti presenti in sala stampa, però, non ha voluto pronunciarsi sull’autenticità dei documenti citati da Nuzzi.
Il portavoce vaticano ha precisato che l’azione svolta da Viganò per risanare i conti del Governatorato (dagli otto milioni di perdite nel 2009 ai 34,4 milioni di avanzo) “ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo a una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile”. La situazione generale del Governatorato, ha aggiunto, “non è così negativa come si è voluto far credere”, mentre “tanta disinformazione non può certamente occultare il quotidiano e sereno lavoro in vista di una sempre maggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane”.
Dopo l’intervento del Vaticano, Nuzzi ha rivendicato i contenuti della trasmissione: “Abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti, di individuare dei documenti, verificarne l’autenticità e renderli pubblici”. E quella che viene fuori è “una storia senza precedenti”, con “un vescovo che denuncia vicende che ritiene di corruzione e le mette nero su bianco nei confronti del Santo Padre”. Nella prossima puntata di “Gli intoccabili” si darà conto della risposta della Santa Sede, mentre padre Lombardi sarà invitato in studio.