Anche senza volerlo era impossibile non inciampare nelle polemiche sulle affermazioni del vice ministro Michel Martone. La notizia è che bisogna cambiare passo, che l’università non è per tutti, che quelli che non finiscono in corso sono sfigati e che, in fondo, il suo bell’istituto tecnico non è da buttare. Che in fondo, tutto sommato, mica è sbagliato. I numeri parlano di percentuali pazzesche di disoccupati laureati e dicono che mancano artigiani.
E tutto sommato, ho sentito dire anche cose peggiori.
Questa cosa la dice un giovanotto, di buona famiglia che come riportano tutte le fonti di informazione ha fatto una folgorante carriera professionale e politica, uno che era al posto giusto, al momento giusto, con gli amici giusti, dicono le fonti di informazione.
E io mi domando, ma possibile? Possibile che il comandante Monti che fa dell’aplomb la sua ragione di essere. Che è circondato da un gruppo compattissimo di soggetti che hanno tutti i titoli per dire una cosa del genere, permetta di dirla a un giovinotto che sembra fatto apposta per essere attaccato? Che è l’emblema del bersaglio?
Son perplesso.
Poi penso che fino all’altro ieri sembrava che tutto il risanamento italiano si basasse sulla liberalizzazione della licenza dei taxi che in effetti, per quanto sia un passaggio importante, probabilmente non è risolutivo per l’economia italiana.
E poi mi è venuto in mente quanto il mondo guardasse all’Italia come ad uno zoo. Mi sono tornati in mente i proverbiali nani e ballerine dell’era pre-Monti.
E allora mi sono domandato se, per caso, il nostro presidente tecnico del consiglio, che tutto vede e provvede non avesse l’esigenza di dirottare l’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto di rimarcare che loro (i tecnici) sono proprio dei castigamatti e che loro (i tecnici) sì che cambiano le cose.
E queste cose qui passano, soprattutto per i media e per internet, che se tutti dicono che loro (i tecnici) sono cattivissimi, allora per forza stanno facendo un ottimo lavoro, allora davvero stanno cambiando le cose.
Ecco, io non sono abbastanza competente da capire se il governo Monti sta lavorando bene o no. Ma è certo che da fuori si vedono persone a modo che stano facendo un sacco di lavoro e che, apparentemente, stanno mettendo il dito nella piaga.
Sono dei professionisti, di rilievo europeo che mettono le mani nella marmellata e danno una sterzata ad un paese che era ormai sull’orlo del collasso.
La politica tace, o urla cosa del tutti inudibili e lontanissime da qualsivoglia linguaggio umano. I cittadini urlano all’assalto ai diritti.
La civilissima Germania, i mercati e gli investitori vedono un governo che bacchetta gli italiani e che è evidentemente al di sopra della politica, e questo è bene. Ciascuno recita la sua parte in commedia, chi coscientemente e chi no e l’inchiostro scorre a fiumi, e Monti ringrazia.