Terminato l’ultimo interregno berlusconiamo molti credono che la situazione della libertà di stampa in Italia si sia sistemata da sola. In realtà i segnali che provengono da dentro e fuori il Parlamento, indicano tutt’altro.
La fotografia dello stato dell’informazione ci viene data dalla consueta classifica di Reporter senza Frontiere che colloca l’Italia al 61° posto rispetto al 49° degli anni precedenti. Il Ghana, per dire, sta meglio di noi guardandoci dall’alto della sua 41sima posizione. Secondo il Press freedom index 2011-2012, l’Italia ”ha da poco voltato pagina dopo diversi anni di conflitto d’interesse con le dimissioni di Silvio Berlusconi”, ma è chiaro che ”il posizionamento reca ancora il suo marchio, in particolar modo tramite un tentativo di introdurre una legge bavaglio e uno di introdurre filtri a Internet senza consultare la giustizia, entrambi bocciati però per un soffio”.
I tagli alla piccola editoria, i tentativi di censura della rete, la continua lottizzazione dei partiti alla RAI, sono segnali per nulla positivi. E poi c’è tutta la questione dei nostri giornalisti in prima linea nell’informazione sulla criminalità organizzata, che vivono sotto scorta a causa delle minacce ricevute. Dobbiamo creare un fronte comune che ci permetta di uscire da questa situazione. In passato abbiamo dimostrato di riuscire, uniti, a sconfiggere i tentativi di censura alla Rete e di bavaglio all’informazione. Sono battaglie che abbiamo vinto perchè a difesa di questi diritti la contaminazione ha avuto successo e ha consentito una mobilitazione costante e numerosa.
Ora più che mai è necessario non abbassare la guardia, a partire dalla difesa della Rai che è uno dei beni pubblici che vogliamo salvaguardare dall’attacco dei partiti. Per questo, alla vigilia della nomina del nuovo direttore del Tg1, chiediamo trasparenza e apertura per tutti gli incarichi in Rai, che devono essere al di fuori delle logiche partitocratiche.
Invitiamo tutti coloro che vogliono impedire lo scippo dell’informazione pubblica da parte dei partiti e a danno dei cittadini, di partecipare alla conferenza stampa che si svolgerà oggi alle ore 16 davanti alla sede Rai di Roma di Viale Mazzini, 14.