Interrotte le attività preparatorie per l'aspirazione del combustibile, che sarebbe dovuta iniziare domani. Dopo l'accordo per le indennità da dare ai superstiti, sei passeggeri della nave da crociera hanno presentato a Miami una richiesta di risarcimento per 460 milioni di dollari (350 milioni di euro) alla Carnival Corporation per l'angoscia provata durante il naufragio
Intanto si scatena la “guerra di cifre” sulle somme di denaro da versare ai superstiti. La compagnia Costa Crociere e le associazioni dei consumatori avevano raggiunto ieri un accordo sull’entità dell’indennizzo: 11.000 euro a persona come “copertura di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, ivi inclusi quelli legati alla perdita del bagaglio e degli effetti personali, al disagio psicologico patito e al danno da vacanza rovinata”, a cui si aggiunge una cifra media di 3.000 euro. Il rimborso verrà riconosciuto indipendentemente dall’età del passeggero, considerando anche i bambini non paganti. Ma sia il Codacons, sia alcune associazioni sono contrarie a una cifra giudicata troppo bassa. “Non accetteremo le proposte ridicole della Costa per i risarcimenti”, afferma Giuseppe Lanzafame, presidente del Comitato dei naufraghi siciliani della Concordia, che si dice “indignato, sia per l’offerta di 11 mila euro formulata da Costa, sia perché 16 organizzazioni che dovrebbero tutelare i consumatori e sono finanziate con i contributi dello Stato, hanno accettato una offerta del genere”. Il Codacons ha invece avviato, in collaborazione con due studi americani, un’azione colletiva (class action) davanti alla Corte di Giustizia di Miami per chiedere risarcimenti per complessivi 460 milioni di dollari per i primi sei passeggeri della Nave Concordia che, tramite il Codacons, hanno firmato il ricorso.