Era impegnato in alcune manovre attorno alla fresa più grande del mondo che viene utilizzata per gli scavi: l'uomo ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Bologna
Secondo il comunicato del comando provinciale dei carabinieri di Bologna, l’incidente sarebbe stato provocato proprio da “Martina”. La gigantesca fresa, si legge nella nota dell’Arma, ha subito “uno scivolamento fuori dalla ordinaria sede di servizio” e ha colpito “alla gamba destra il malcapitato provocandogli una frattura e una ferita con ampia perdita di sangue”.
Il grande cantiere per il tratto di circa 60 chilometri che andrà a rafforzare il tratto di A1 tra Bologna e Firenze non è nuovo purtroppo agli infortuni. Centinaia dall’inizio dei lavori. Ma soprattutto i lavori in concessione alla Società Autostrade partiti nel 2002 hanno causato la morte di tre operai tra il 2005 e il 2007. Non è un caso che dall’inizio dei lavori la stessa Autostrade viva con l’incubo di nuove morti bianche e promuova iniziative “celebrative” sulla sicurezza nei cantieri. Come quando, appena a dicembre scorso, ha premiato diversi operai che avevano denunciato situazioni di rischio all’interno dei cantieri che la società dà in appalto alle diverse ditte di costruzioni.
Oggi però l’ennesimo guaio, proprio in uno dei punti più delicati del lavoro, la galleria Sparvo a Castiglione dei Pepoli, dove poco meno di un anno fa è stata fatta arrivare la fresa più grande del mondo. “Martina” però da un po’ di tempo fa i capricci. Qualche mese fa si era bloccata, oggi ha praticamente investito un operaio.
Poco più in là intanto, a Ripoli, la terra continua a muoversi a causa di un’altra galleria che tutti avevano predetto avrebbe dato problemi perché costruita ai piedi di una frana. Ma questa è un’altra storia, su cui ormai anche la magistratura indaga a fondo.