La compagnia con sede a Bologna aumenta il capitale di 1,1 miliardi di euro. Un'operazione che trasforma la società in uno dei più importanti colossi europei del settore
Via libera al maxi poloassicurativo targato Unipol-Fonsai. Per il riassetto, la compagnia delle Coop si farà carico di un aumento di capitale riservato di Premafin atteso secondo le prime indicazioni sui 350 milioni di euro. I Ligresti, oggi azionisti di maggioranza con oltre il 50%, resteranno soci con una quota diluita secondo le attese attorno al 10%. Così rafforzata, Premafin potrà sottoscrivere a sua volta parte dell’aumento di capitale sopra il 1 miliardo di euro necessario al salvataggio di Fondiaria Sai. L’aumento di capitale di Unipol dovrebbe essere di 1,1 miliardi di euro, visto che oltre a sottoscrivere la ricapitalizzazione della holding, si rafforza sin d’ora in vista della fusione a quattro prevista per metà anno. I tempi del riassetto, confermano fonti finanziarie, saranno comunque veloci.
Le delibere sono arrivate dopo un rush finale che ha visto i consigli di Unipol, Finsoe e Premafin spalmati su due giorni per consentire una revisione al foto-finish del riassetto, rispetto allo schema iniziale, dopo l’intervento della Consob e la decisione di rivedere i termini dell’operazione rendendola più vicina al mercato. Non ci sarà alcuna Opa e saranno trattati in modo uguale gli azionisti Milano Assicurazioni, Fonsai e Premafin, soprattutto rispetto alla ‘super’ buonuscita inizialmente garantita ai Ligresti con la cessione della loro quota (era di 76,9 milioni il prezzo per le loro quote pattuito alla firma della lettera di intenti il 12 gennaio) e una lauta remunerazione per un patto di non concorrenza (14 milioni in tutto).
La famiglia, da quanto si è appreso prima che l’esito dei consigli di oggi venisse formalizzato in un comunicato stampa, dove sono attesi altri dettagli dell’operazione, secondo quanto si è appreso non sottoscriverà alcun accordo di sindacato con Unipol sulle quote Premafin, e non avrà accordi di vendita in un secondo tempo (put). E’ possibile che esca già al momento della fusione esercitando il diritto di recesso, ma questo è uno dei tasselli su cui si farà forse più luce con l’annuncio ufficiale del riassetto.
A confermare che sull’operazione è arrivato il via libera sono stati soprattutto i Ligresti, avvicinati a metà giornata al termine di un vertice presso lo studio Chiomenti, advisor legale di Unipol, con la presenza anche di Gerardo Braggiotti, già advisor della famiglia, e di Massimo Pini, il vice presidente Fonsai da sempre molto vicino ai Ligresti, che rappresenta tra l’altro nel Patto Rcs. “Si fa tutto a Premafin. Ci sarà l’aumento di capitale riservato” per Unipol, ha spiegato Paolo Ligresti. “Unipol ha approvato l’accordo. Si farà carico dell’aumento di capitale Premafin”, ha annunciato un paio di ore dopo Fausto Rapisarda, legale storicamente vicino alla famiglia Ligresti e segretario del consiglio di amministrazione di Fonsai.
Il Cda Premafin si è concluso attorno alle 19 dopo una riunione di circa tre ore. I lavori di Unipol e Finsoe a Bologna sono terminati invece attorno alle 17. Poco dopo, alle 18.30 il presidente Unipol Pierluigi Stefanini e l’Ad Carlo Cimbri hanno quindi iniziato ad illustrare il progetto di fusione con Fonsai a circa 150 dirigenti del gruppo, chiamati a raccolta nella sede di Unipol Banca in piazza della Costituzione.