Giovedì si terrà il secondo incontro del tavolo sulla riforma del lavoro. A dirlo è stata Elsa Fornero, ministro del Welfare, affermando che le convocazioni delle parti sociali sono state inviate dalla Presidenza del Consiglio questa sera. “La riforma del mercato del lavoro – ha precisato il ministro – è un pezzo importantissimo ma di un quadro di politica economico più ampio che include anche la politica fiscale ed il cambiamento del mix di tassazione tra capitale e imprese. Ed il governo è intenzionato a farla con il dialogo e con la discussione con le parti sociali, ma l’accordo non è una condizione necessaria. La condizione è che i risultati ci siano e che la riforma sia incisiva”.
Tra i temi che saranno affrontati e sui quali i sindacati intendono dare battaglia c’è la riforma previdenziale. La Fornero ha riconosciuto che quella proposta dal Governo Monti “è una riforma severa, ma – ha aggiunto – possiede un tratto di equità fortissimo nel ribilanciamento del peso tra generazioni. Non è vero che se lavora una persona più anziana toglie il posto ad un giovane. La scommessa è includere non escludere. Inoltre dobbiamo considerare le condizioni di partenza e cioè una situazione di vera prossimità alla crisi”. E una delle questioni da risolvere per superare la crisi del mondo del lavoro è quella della precarietà che “si combatte cercando di disegnare una struttura di incentivi che induce anche il datore di lavoro a scommettere su un rapporto di lavoro a lungo termine”. Per il ministro del Lavoro al momento ci sono “alcuni segmenti privi di tutela ed estremamente precari, che passano da un contratto ad un altro senza prospettiva di stabilizzazione; mentre altri segmenti sono molto stabilizzati, con tutele molto garantite”. Sull‘articolo 18 il ministro del Lavoro precisa ancora una volta: “Non dev’essere un argomento tabù e, pur non essendo il tema centrale della discussione, può essere rivisto modificando anche l’attuale configurazione della norma”.
Un commento del ministro anche sulle odierne stime di Moody’s che ha criticato la manovra Salva-Italia del Governo Monti attribuendole effetti recessivi per il paese. Per la Fornero tali dichiarazioni “non dovrebbe sorprendere, perché la natura del decreto salva-Italia era salvare l’Italia da una crisi finanziaria”. La Fornero ha sottolineato che “è stato necessario agire per mettere un rimedio e così, rispetto a quel baratro, l’Italia ha fatto un passo indietro. Bisognava ridurre la spesa e aumentare le entrate ed è quello che abbiamo fatto”.