L’Egitto torna alle urne, per la quarta volta in due mesi. Viene eletta la prima tranche dei componenti del Consiglio della Shura, camera alta del Parlamento, senza potere legislativo. A febbraio con altre due tornate elettorali saranno scelti altri senatori e un’ultima verrà nominata dalla Giunta Militare. Ma le piazze occupate dai manifestanti. L’economia è stagnante, la popolazione è stanca e dopo un anno di manifestazioni l’unico passo avanti è stata l’elezione del Parlamento. I movimenti islamici, che si sono assicurati i 2/3 dei seggi alla camera bassa, sembrano voltare le spalle a quel che resta della rivoluzione. Il malumore della popolazione è diretto verso i generali alla guida dello Stato, che nonostante i pessimi risultati economici e i gravi scontri dei mesi scorsi, non hanno ancora lasciato il potere ai civili. di Cosimo Caridi

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