Milioni di utenti che hanno caricato file perfettamente legali corrono il rischio di perderli. Un precedente pericoloso che rischia di compromettere il futuro dei servizi nella cloud. Nel market Xbox compare anche un videogioco ispirato al caso
Gli utenti di MegaUpload che hanno usato il servizio per archiviare online i loro dati rischiano di perderli per sempre. L’allarme arriva direttamente dallo stesso MegaUpload, che ha denunciato la situazione al sitoTorrentFreaks. Dopo la chiusura del sito e l’arresto del suo fondatore, l’FBI ha infatti congelato tutti i beni della società Mega Ltd, bloccando di fatto il pagamento per il noleggio dei server. E così ora i proprietari dei server minacciano di cancellare tutti i dati conservati al loro interno.
La situazione degli utenti “legali” di MegaUpload, oltre a essere paradossale, dimostra le tesi di chi si sta opponendo strenuamente al SOPA, il progetto di legge in discussione al parlamento statunitense proprio in questi mesi. Lo Stop Online Piracy Act punta infatti a rendere più “efficace” la lotta alla pirateria introducendo un iter rapidissimo per il blocco di siti che condividono materiale protetto da copyright, facendo leva principalmente sull’aspetto economico. Se SOPA venisse approvato, qualsiasi sito accusato di favorire la pirateria verrebbe cancellato dai motori di ricerca e isolato dai sistemi di pagamento come PayPal, VISA e simili, lasciandolo sostanzialmente a secco di entrate. Il caso MegaUpload mostra chiaramente quali potrebbero essere le conseguenze.
La maggior parte dei siti e servizi Internet non posseggono i server che utilizzano, ma li “noleggiano” pagando un affitto periodico. La mancanza di disponibilità economica significherebbe perdere, nel giro di qualche settimana, tutti i dati memorizzati. Un “effetto collaterale” che i cervelloni sostenitori di SOPA non hanno considerato e che trasformerebbe la nuova legge in una spada di Damocle sul capo di tutte le società che operano su Internet. Una volta che SOPA fosse a regime, infatti, basterebbe una semplice accusa (anche infondata) per provocare danni economici spaventosi e, addirittura, la chiusura di un sito e soprattutto dei servizi nella “cloud” che offrono l’archiviazione di documenti e dati.
Resta da vedere, adesso, quali saranno le reazioni della magistratura americana di fronte all’affaire MegaUpload. Il rischio, infatti, è che milioni di utenti decidano di agire anche per vie legali nei confronti dell’amministrazione USA per i danni subiti. Nel frattempo, la vicenda di MegaUpload è già diventata un videogioco per Xbox. Realizzato da sviluppatori indipendenti, “MegaUp: upload if you can” ha come protagonista un uomo impegnato a fuggire dalla polizia ed è costellato di riferimenti alle battaglie legali sul copyright.