La manifestazione dovrebbe avvenire sabato davanti al palazzo di Giustizia. Il Cavaliere teme di essere condannato "perché - ha dichiarato - c'è stata un'istruttoria dibattimentale 'a senso unico' consistita nell'audizione dei soli testimoni indicati dall'accusa". Cicchitto: "Vogliamo evitare si rimetta in moto il tritacarne giudiziario"
Il Pdl potrebbe scendere in piazza a Milano per sostenere Silvio Berlusconi nel processo Mills. Dieci, forse ventimila, secondo le indiscrezioni, le persone che l’entourage del Pdl si aspetta di chiamare a raccolta per dimostrare che la gente ancora sostiene Berlusconi e lo appoggia e per evitare che “si rimetta in moto – come detto da Fabrizio Cicchitto – un tritacarne giudiziario contro Berlusconi e il Pdl”. Era stato lo stesso capogruppo, ieri, ad avvertire che una eventuale condanna di Berlusconi nel processo Mills potrebbe avere conseguenze anche sulla legislatura. “Il senso di responsabilità non può essere scambiato per remissività – ha detto Cicchitto – o per subalternità né al governo Monti, né alla sinistra”.
Il tam tam è partito, l’ordine è arrivato direttamente da Roma e ora in Lombardia si sta pensando all’organizzazione dell’evento. L’ex Presidente del Consiglio teme di essere condannato e nell’istanza di ricusazione dei giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, ha sostenuto che “è un’istruttoria dibattimentale ‘a senso unico’ in quanto consistita nell’audizione dei soli testimoni indicati dall’accusa”.
La manifestazione, al momento prevista per sabato, potrebbe tenersi davanti al palazzo di Giustizia, anche se il luogo della ‘kermesse’ non è stato ancora deciso. Si deciderà entro mercoledì quando Silvio Berlusconi dovrebbe essere a Roma per la presentazione del libro di Antonio Razzi. L’ex esponente dell’Idv spiegherà i motivi per cui ha abbandonato Di Pietro per accordarsi con l’ex premier. “Ho fatto un libro sulla mia vita. Berlusconi fu l’unico a chiedermi come stava mia moglie che si era operata da poco… Lui ha dimostrato tatto, con me è stato sempre gentile”. Berlusconi, che qualche mese fa ha presentato anche il libro di Domenico Scilipoti, ha scritto anche la prefazione dell’opera di Razzi, spiegando – dice l’ex Responsabile – che “lui ama l’Italia e per questo motivo ha deciso di dimettersi”.