La disoccupazione ha raggiunto livelli record, con un tasso a dicembre pari all’8,9%. Un dato che è in aumento di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010, secondo i dati Istat. E’ il valore più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Il ministro del Welfare Elsa Fornero assicura: “Aumentare l’occupazione è la mia preoccupazione, l’Europa vuole collaborare con noi e noi lavoreremo. I giovani e le donne hanno poca occupazione, lavoriamo in questa direzione”. Il numero dei disoccupati si attesta a 2,243 milioni. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre. Situazione opposta in Germania , dove il tasso ai minimi storici (al 6,7%). Secondo il Dipartimento del Lavoro, il numero di disoccupati è sceso di 34mila unità a 2,849 milioni.
In Europa invece si mantiene stabile in dicembre il tasso di disoccupazione: secondo Eurostat, nell’Eurozona è pari al 10,4% e in Ue27 al 9,9%, (stessi valori del mese precedente). Rispetto al 2010 invece, la disoccupazione è aumentata (era pari al 10% nell’Eurozona e del 9,5% in Ue27). Il dato è la conseguenza di andamenti diversificati nei singoli Stati: si va da un tasso di disoccupazione del 4,1% in Austria al 22,9% della Spagna, con l’Italia all’8,9%, la Francia al 9,9% e la Germania al 5,5%. Quanto alle cifre assolute, i senza lavoro europei sono 23,8 milioni di cui 16,5 nella zona Euro, in crescita di 24 mila rispetto a novembre. Quanto ai giovani, i disoccupati di meno di 25 anni sono il 21,3% nell’Eurozona e al 22,1% in Ue27, pari rispettivamente a 3,290 milioni e a 5,493 milioni di giovani senza lavoro.
Proprio ieri a Bruxelles i membri dell’Ue avevano affrontato questo tema e il premier Mario Monti aveva definito la disoccupazione giovanile una “vera piaga”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso ha proposto di istituire un team della Commissione, che lavorerà con i governi nazionali e le parti sociali per creare occupazione anche con l’aiuto dei fondi Ue non spesi (l’Italia ha a disposizione 8 miliardi). Sono otto gli stati membri con una disoccupazione molto al di sopra della media Ue (Spagna, Grecia, Slovacchia, Lituania, Italia, Portogallo, Lettonia e Irlanda) per i quali, ha detto ancora il presidente della Commissione, “propongo di creare ‘action team’. In undici settimane, da ora a metà aprile, gli action team devono elaborare piani da includere nelle riforme di ogni Paese”. La proposta di Barroso si inquadra nel pacchetto di iniziative indicate a Bruxelles sul fronte della crescita e dell’occupazione. Un documento nel quale si indica che sarà il Consiglio Europeo di marzo a fissare per ciascun Paesi le “linee guida” per l’attuazione di politiche economiche e occupazionali in grado di accrescere la competitività e creare nuovi posti di lavoro.
Lavoro & Precari
Istat: “Disoccupazione a dicembre all’8,9%”
Fornero: “E’ la mia prima preoccupazione”
Tra i giovani (15-24 anni), il tasso di non occupati è pari al 31,0%, in diminuzione di soli 0,2 punti percentuali rispetto a novembre 2011. Continua a crescere il numero dei senza lavoro, mentre in Germania c'è una situazione opposta. Il dato è ai minimi storici (6,7%)
La disoccupazione ha raggiunto livelli record, con un tasso a dicembre pari all’8,9%. Un dato che è in aumento di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010, secondo i dati Istat. E’ il valore più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Il ministro del Welfare Elsa Fornero assicura: “Aumentare l’occupazione è la mia preoccupazione, l’Europa vuole collaborare con noi e noi lavoreremo. I giovani e le donne hanno poca occupazione, lavoriamo in questa direzione”. Il numero dei disoccupati si attesta a 2,243 milioni. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre. Situazione opposta in Germania , dove il tasso ai minimi storici (al 6,7%). Secondo il Dipartimento del Lavoro, il numero di disoccupati è sceso di 34mila unità a 2,849 milioni.
In Europa invece si mantiene stabile in dicembre il tasso di disoccupazione: secondo Eurostat, nell’Eurozona è pari al 10,4% e in Ue27 al 9,9%, (stessi valori del mese precedente). Rispetto al 2010 invece, la disoccupazione è aumentata (era pari al 10% nell’Eurozona e del 9,5% in Ue27). Il dato è la conseguenza di andamenti diversificati nei singoli Stati: si va da un tasso di disoccupazione del 4,1% in Austria al 22,9% della Spagna, con l’Italia all’8,9%, la Francia al 9,9% e la Germania al 5,5%. Quanto alle cifre assolute, i senza lavoro europei sono 23,8 milioni di cui 16,5 nella zona Euro, in crescita di 24 mila rispetto a novembre. Quanto ai giovani, i disoccupati di meno di 25 anni sono il 21,3% nell’Eurozona e al 22,1% in Ue27, pari rispettivamente a 3,290 milioni e a 5,493 milioni di giovani senza lavoro.
Proprio ieri a Bruxelles i membri dell’Ue avevano affrontato questo tema e il premier Mario Monti aveva definito la disoccupazione giovanile una “vera piaga”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso ha proposto di istituire un team della Commissione, che lavorerà con i governi nazionali e le parti sociali per creare occupazione anche con l’aiuto dei fondi Ue non spesi (l’Italia ha a disposizione 8 miliardi). Sono otto gli stati membri con una disoccupazione molto al di sopra della media Ue (Spagna, Grecia, Slovacchia, Lituania, Italia, Portogallo, Lettonia e Irlanda) per i quali, ha detto ancora il presidente della Commissione, “propongo di creare ‘action team’. In undici settimane, da ora a metà aprile, gli action team devono elaborare piani da includere nelle riforme di ogni Paese”. La proposta di Barroso si inquadra nel pacchetto di iniziative indicate a Bruxelles sul fronte della crescita e dell’occupazione. Un documento nel quale si indica che sarà il Consiglio Europeo di marzo a fissare per ciascun Paesi le “linee guida” per l’attuazione di politiche economiche e occupazionali in grado di accrescere la competitività e creare nuovi posti di lavoro.
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La Consulta: inammissibile il referendum sull’Autonomia. Sì a 5 quesiti: anche quelli su Jobs Act e cittadinanza per gli extracomunitari
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Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il referendum sull’autonomia, perché ‘l’oggetto e la finalità del quesito sono poco chiari’, ha bocciato l’opposizione. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da una sinistra incapace anche di scrivere i quesiti da sottoporre ai cittadini per una consultazione popolare? Per quanto ci riguarda, noi andiamo avanti con il percorso riformatore, nell’interesse dell’Italia”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.