Alla struttura manca l'atto aziendale, il documento cioè, che fissa obiettivi, incarichi e programmazione di spesa dell'azienda. Già nel 2007 l'allora commissario anticorruzione, Achille Serra denunciava: "C'è una grandissima disorganizzazione e una mancanza di controlli che può portare a corruzione e illeciti"
Già nel 2007 Achille Serra nelle vesti di Alto Commissario anticorruzione, aveva richiamato l’attenzione sulla mancanza di questo atto e in una relazione aveva scritto all’allora direttore generale Ubaldo Montaguti rilevando che vi era una totale deregulation per l’azienda ospedaliera. “Ci siamo resi conto – scrive Serra – di una grandissima disorganizzazione e di una mancanza di controlli che può portare alla corruzione e agli illeciti”.
Ma c’è di più: secondo l’avvocato penalista Fabrizio Galluzzo, esperto nelle tematiche sanitarie, “l’assenza dell’atto aziendale, come previsto per legge, può comportare l’automatica invalidazione di tutti i processi di nomina dirigenziale avvenuti in sua assenza, e – continua – può configurare il reato di falso in atto pubblico, per tutti i dirigenti, regionali e ospedalieri, che hanno contribuito alla creazione di strutture complesse”. In effetti c’è un precedente, nella decisione della Cassazione ( sez. V 22.10.2003 n. 46863) che ha già emesso una sentenza di condanna “per reato di falso in atto pubblico, abuso d’ufficio per diversi amministratori che accreditavano l’esistenza di dirigenti apicali di strutture complesse” in Calabria, Asl di Palmi, a Polistena strutture che in verità non erano individuabili in ragione del non perfezionamento dell’atto aziendale”. Ad oggi, la risposta del Presidente Polverini all’interrogazione a risposta scritta dell’opposizione regionale, ancora non è arrivata. “Secondo il regolamento – spiega il consigliere Bucci – la risposta sarebbe dovuta arrivare entro il termine di tre settimane dall’annuncio in Consiglio. Così non è stato, è passato oltre un mese. Attendiamo fiduciosi”.
di Sabrina La Stella