La bufera di neve iniziata il 31 gennaio non dà tregua, le previsioni hanno già annunciato altre perturbazioni e temperature fino alla doppia cifra sotto lo zero almeno per tutto il weekend. A Cesena e a Forlì i sindaci sono costretti a chiudere le scuole anche lunedì, senza escludere ulteriori provvedimenti. Altri treni sono rimasti bloccati sull’asse della via Emilia.

Così, gli sforzi messi in campo finora nei capoluoghi e nelle sempre più isolate frazioni dai diversi attori in campo (Protezione Civile, Comuni, Provincia, Prefettura, forze dell’ordine ma soprattutto tanti volontari) non bastano più. Il prefetto di Forlì-Cesena Angelo Trovato, infatti, è già pronto a mettere in campo l’Esercito (sono stati preallertati il 66esimo reparto e l’Aeronautica militare) per gli interventi più urgenti necessari nelle frazioni, dove i servizi essenziali procedono a singhiozzo.

Intanto, in Parlamento si discute già la questione dell’Intercity bloccato l’altra sera in aperta campagna vicino a Forlimpopoli con un migliaio di persone a bordo rimaste senza riscaldamento e al buio per ore. I senatori Domenico Gramazio (Pdl) ed Elio Lannutti (Idv) ieri in aula hanno chiesto al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, “quali iniziative il ministro intenda prendere affinché incidenti del genere non abbiano a ripetersi nelle prossime settimane in considerazione delle previste basse temperature”. La questione è una: “Ferrovie dello Stato Spa attribuisce al ghiaccio la causa del blocco, ma non risulta che abbia effettuato alcuna verifica tecnica a garanzia dei percorsi ferroviari interessati dalla bassa temperatura benché la Protezione civile avesse tempestivamente avvertito gli enti pubblici e locali dell’arrivo della perturbazione”, puntualizzano i due senatori. Dunque, se la Regione Emilia Romagna è già stata sollecitata da più parti a tutelarsi nei confronti delle Fs, anche da Roma potrebbero giungere sviluppi significativi.

Sul campo, intanto, l’allerta è continua. Se uomini e mezzi militari si tengono pronti ad intervenire nelle prossime ore a fronte di richieste formali di intervento, da Cesena, forse la città più colpita, il sindaco Paolo Lucchi non perde tempo e protocolla una richiesta alla Prefettura dove si chiede sia “l’intervento dell’esercito al fine di raggiungere e soccorrere cittadini isolati in abitazioni o bloccati in mezzi di trasporto” sia “il maggior numero possibile di mezzi spartineve di grosse dimensioni, in grado di aprire piste anche in presenza di muri di neve alti fino a due metri”.

Da oltre 60 ore le squadre del Comune e i mezzi spartineve stanno lavorando per cercare di contenere i disagi e garantire almeno i servizi essenziali, “ma le difficoltà sono enormi e, mai come questa volta, dopo tanti anni, emergenza significa preoccupazione diffusa”, ammette il sindaco che, dopo aver incassato la disponibilità dei dipendenti comunali a lavorare anche sabato e domenica, lancia un appello a tutti i cesenati: “Abbiamo bisogno di voi”. Servono più che mai volontari per la pulizia dei percorsi pedonali, dei marciapiedi e delle aree intorno ai cassonetti, ormai sepolti dalla neve e inutilizzabili. Nelle mattine di sabato e domenica, intorno alle 9, l’appuntamento è nella sede di ogni quartiere di Cesena per definire gli interventi prioritari: sul posto verranno organizzate squadre di lavoro, coordinate dagli stessi presidenti di quartiere e affiancate da dipendenti comunali volontari.

Nel frattempo, per la Protezione Civile (attiva a Forlì-Cesena con 200-250 volontari suddivisi in numerose squadre) sta cercando di raggiungere alcune famiglie rimaste isolate in zone collinari (Tessello e altre) per farle evacuare. “Le operazioni, però, risultano molto difficoltose”, fa presente l’amministrazione comunale in una nota. Con riferimento agli altri Comuni del comprensorio cesenate, si trovano in isolamento frazioni a Sogliano, Roncofreddo e Mercato Saraceno.

Ore di paura vera si vivono pure in Valmarecchia, nell’entroterra riminese. Qui sono ben 500 le persone attualmente isolate. Le situazioni più critiche sono quelle fra Perticara e Sant’Agata Feltria, dove “a causa dell’impressionante muro di neve si sono dovuti fermare anche le motoslitte e i gatti delle nevi”, riferisce la Provincia di Rimini in una nota. Sempre in queste zone si stanno organizzando, con la collaborazione del Cai, squadre di volontari che riescano a raggiungere a piedi le zone isolate. Oltre ai 18 mezzi spalaneve già all’opera nei giorni scorsi, oggi si sono aggiunte altre 10 unità extra di terzisti, che si sommano alle due frese, alle due motoslitte e al bruco arrivati oggi addirittura dalla Provincia Autonoma di Trento. Altri mezzi, in particolare frese, sono stati richiesti tramite la Protezione Civile, mentre sono in arrivo altri mezzi di trasporto (bruchi, motoslitte) inviati dai Vigili del fuoco.

Restando in zona, si registrano anche problemi di fornitura di acqua. Nella zona alta di Pietracuta, si è registrata una carenza idrica causata da problemi di fornitura di energia elettrica. L’area si presenta particolarmente colpita dalla neve, tanto che per impraticabilità della strada non è stato possibile predisporre un generatore di corrente alternativo. I tecnici Enel e Hera hanno terminato non senza difficoltà la riparazione del guasto. Nel Comune di Poggio Berni, invece, si è verificata una rottura nella condotta di adduzione gestita da Romagna Acque. Squadre operative sono tuttora al lavoro per trovare l’esatto punto di rottura, “ma le ricerche sono rese ancor più difficoltose dall’abbondante strato nevoso che ricopre il terreno”, riporta Hera.

“La straordinaria ondata di maltempo che ha colpito i nostri territori, provocando danni e disagi assai consistenti non è cessata”. E’ quanto affermano in una nota congiunta i sindaci di Forlì Roberto Balzani, di Ravenna Fabrizio Matteucci e di Cesena Paolo Lucchi, precisando che “è scattata una nuova fase di allerta, che proseguirà almeno per tutto il fine settimana, caratterizzata anche da un abbassamento considerevole delle temperature”.

I tre sindaci lanciano dunque un appello affinché i cittadini “evitino di utilizzare i propri veicoli, se non in casi estremi, e comunque solo se dotati di catene o gomme termiche; si limitino in ogni caso negli spostamenti allo stretto necessario, anche a piedi, vista la possibilità che si formino persistenti lastre di ghiaccio“.

Il consiglio è poi quello di mantenersi aggiornati sull’evolvere della situazione: “I nostri Comuni sono impegnati ad affrontare qualsiasi situazione di difficoltà dovesse comportare un serio pericolo per la comunità” proseguono Matteucci, Balzani e Lucchi, ricordando che l’ondata dovrebbe attenuarsi a partire dalla prossima settimana: “si tratta quindi – concludono – di preparasi, di resistere e di vivere adottando criteri di massima precauzione”. In queste ore la prefettura di Forlì-Cesena ha allertato perfino l’esercito.

Anche Rimini attende la nuova ondata di maltempo. Oggi le scuole sono rimaste aperte, ma chiuderanno, per ordinanza del sindaco (come a Ravenna, Riccione, Cesena e Forlì), dalle 19 di stasera fino a martedì compreso. Al momento nevica già sulla città romagnola e sono attesi altri 20- 30 centimetri nelle aree di pianura. Le temperature arriveranno fino a – 8 gradi, con valori massimi permanentemente sotto lo zero. La situazione è seria anche sulla costa adriatica e pare non esserci tanto da scherzare come fece Fellini nello storico Amarcord.

Nessun miglioramento, quindi. Anzi, neve ininterrotta fino a domenica ancora soprattutto sulla Romagna, poi una settimana di vento e gelo. Stasera poi la neve tornerà a scendere anche su Bologna, Modena e Reggio Emilia, interessando anche la parte centrale della regione. In barba a chi dice che quando nevica non fa freddo, le temperature minime, spiegano dalla Protezione civile Emilia Romagna, andranno dai meno 15 nella pianura fra Reggio Emilia e Parma, fino ai meno 8 e i meno 4 nelle città da Modena a Forlì-Cesena.

Le massime invece, sono e saranno costantemente sotto zero. Come prevista, “abbiamo in entrata l’aria artica, quindi avremo ancora una settimana di vento gelido con temperature sotto zero”, spiega il direttore Demetrio Egidi, che da quando ha iniziato a nevicare non ha staccato un solo minuto. “Fin da ieri sera abbiamo avuto fino ai meno 16 nella parte di pianura. E quest’aria artica interesserà tutta la regione ancora per una settimana”.

“Lo stato di preallarme imposto a Forlì-Cesena e Rimini è stato provvidenziale– prosegue– perché mentre parliamo c’è una forte nevicata in atto in entrambe le province, nonché in quella di Ravenna, il che significa che ora la neve è anche sulla costa a quota zero. Questa situazione si protrarrà fino a domenica mattina con la probabile caduta di ulteriori 40 cm di neve fino a Bologna e Modena”.

Durante la notte passata, un altro treno, un Intercity in direzione Ancona-Pescara, è rimasto fermo nel forlivese, con almeno 100 persone a bordo che sono rimaste bloccate per “sole” due ore, fortunatamente con il riscaldamento stavolta. Nel frattempo, Ferrovie dello Stato comunica alle ore 11.30 che tutte le linee ferroviarie sono aperte e non ci sono criticità per la linee principali e l’Alta velocità. Il direttore dell’agenzia regionale, fa sapere però che “in queste ore stiamo facendo un ragionamento con Fs nazionale, per cui nel nodo romagnolo, che è strategico per tutta Italia, si deve migliorare il sistema di intervento, anche congiunto”. Come a dire, lasciateci intervenire. “Rispettando il ruolo dell’ente gestore  precisa – ma facendo si che la tempistica di intervento sia contenuta al massimo nelle tre ore. Bisogna integrare l’operatività loro e nostra”. Anche il nodo ferroviario di Bologna è sotto massima osservazione, vista l’importanza che riveste nel ruolo di raccordo tra il Nord e il Sud Italia. Questa mattina circolava il 70% dei treni regionali, ma sono a rischio cancellazioni diverse tratte: la linea Bologna – Piacenza, potranno essere cancellati i treni con origine/termine corsa a Parma; linea Bologna – Rimini, potranno essere cancellati i treni con origine/termine corsa da stazioni diverse da Rimini; linea Bologna – Venezia, potranno essere cancellati i treni con origine/ termine corsa da stazioni diverse da Padova o Venezia; linea Bologna – Verona, potranno essere cancellati i treni con origine/termine corsa a Crevalcore o Poggio Rusco; linea Bologna – Prato, i treni avranno origine/termine corsa nella stazione di Bologna San Ruffillo; linea Bologna – Ravenna, prevista la cancellazione dei collegamenti diretti; programmati interscambi treno/treno a Castel Bolognese, stazione raggiungibile con i convogli della linea Bologna – Rimini.

Sempre per quanto riguarda la circolazione, prosegue Egidi, “abbiamo chiesto di intensificare ancora lo spargimento del sale, fondamentale per evitare la formazione del ghiaccio”, mentre si stanno aspettando i provvedimenti dei Cov (Comitati operativi della viabilità che fanno capo alle Prefettura), “che stanno valutando il ripristino della chiusura di autostrade e strade provinciali ai mezzi pesanti”. La riapertura delle strade ha infatti consentito lo sblocco degli oltre 2000 tir presenti in Regioni con merci da recapitare. Il ripristino del blocco potrebbe creare non pochi problemi all’approvvigionamento: “Confindustria e Confcommercio ci hanno avvertito che la mancanza di rifornimento delle materie prime può essere non solo delicata dal punto di vista produttivo, ma anche dell’approvvigionamento – penso per dire alle medicine”, comunica Egidi. Un delicato equilibrio quindi: da una parte salvaguardare la sicurezza, dall’altra le necessità: “un mix fra comportamenti prudenziali ma garantendo i rifornimenti minimi”.

Dal 118 intanto, sebben abbiano segnalato il 30 per cento di sovraccarico rispetto allo standard  medio: “non siamo a livelli preoccupanti, però ripeto possono essere valori incrementabili”. Attenzione a passare sotto i cornicioni: “perché l’aggravio di neve potrà causare la caduta di alberi e neve o ghiaccio dai cornicioni: abbiamo fatto un warning ai cittadini a non camminare in zone prospicenti a questi”.

Dall’Anas si confermano  intanto possibili disagi, segnalati solo in corrispondenza dei valichi sull’Appennino e, in particolare, lungo la strada statale 3bis (E45), dal km 133 al km 162, a causa della chiusura del tratto emiliano, tra Cesena Nord e il valico appenninico, dove 40 operatori e 38 mezzi dell’Anas stanno lavorando ininterrottamente da oltre 48 ore per ripristinare la circolazione completamente. L’uscita obbligatoria per i veicoli diretti a Sud, è allo svincolo di Cesena Nord, con possibilità di utilizzare la A14 come percorso alternativo. La polizia stradale, visto l’intensificarsi della nevicate in questi minuti sulla Romagna, ha chiuso il tratto della A14 Imola-Cattolica ai mezzi pesanti (oltre 7,5 tonnellate).

di Ilaria Giupponi e Davide Turrini

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