Nemmeno l’ondata di gelo e copiosa neve è riuscita a fermare la tanto attesa cerimonia in onore della nuova F2012, la nuova Ferrari del prossimo mondiale di F1, presentata questa mattina in diretta sul web, anziché sulla pista di Fiorano Modenese. E mentre gli appassionati della Rossa si gongolavano alla vista del nuovo design marcato Cavallino Rampante, gli operai dello stabilimento di Maranello hanno inviato una lettera alla dirigenza diffidandola dall’applicare il contratto Fiat.
È una Ferrari che viaggia a due livelli, attraversando contemporaneamente mondi paralleli. Da una parte l’orgoglio sportivo, che tanti fan incoraggiano e seguono in ogni parte del globo, fieri di sentire Fernando Alonso ribadire, proprio in occasione della presentazione di questa nuova ed aggressiva vettura (la 58esima monoposto Ferrari di F1) la lotta «per il titolo – ha detto – per cercare di fare più punti possibili e fare delle vittorie». Lottare per il campionato è il medesimo obiettivo di Felipe Massa, incoraggiato dal presidente Luca Cordero di Montezemolo.
Dagli stessi locali in cui la nuova monoposto è stata presentata, tuttavia, continua a persistere il malcontento di parte degli operai, gli ex Rsu della Fiom/Cgil Ferrari, che hanno pensato di diffidare la Ferrari dall’applicare il contratto Fiat. Lo hanno fatto inviando venerdì (non ricevendo ad oggi ancora alcuna risposta) una lettera alla dirigenza, tacciandola di condotta antisindacale nei confronti degli iscritti Fiom.
L’iniziativa viene da quei delegati sindacali che, a fine dicembre, sono stati rieletti dai lavoratori come Rsa (rappresentanti sindacali aziendali), ma non riconosciuti come tali dall’azienda di Maranello in virtù dell’accordo Fiat entrato in vigore lo scorso primo gennaio (firmato dai sindacati ad esclusione della Fiom/Cgil a metà dicembre scorso), dopo l’annuncio dell’uscita della casa automobilistica sabauda dal circuito confindustriale.
«Per questo — afferma Paolo Ventrella, uno dei delegati della Fiom-Cgil di Ferrari – diffidiamo la Ferrari dall’applicare il contratto a chi non è iscritto ai sindacati firmatari. Ci sono sentenze che danno ragione alla Fiom, che sostengono che le aziende non possono applicare il contratto a tutti, anche se non firmatari, tanto più se quell’accordo, come accaduto in Ferrati, la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) dello stabilimento l’ha bocciato. Questo è di una gravità senza precedenti. Come risulta grave che, a fronte di oltre il 20% di firme raccolte tra i lavoratori di tutto il gruppo, ancora non si dà la possibilità ai dipendenti della Fiat di esprimersi con un referendum abrogativo sul contratto in vigore».
Sostenendo le azioni legali che la Fiom intraprenderà nel futuro, i delegati Fiom/Cgil Ferrari, dunque, dichiarano di sostenere la manifestazione nazionale che si terrà l’11 febbraio a Roma (risulta rinviato invece lo sciopero nazionale dei metalmeccanici della Fiom previsto per martedì 7 febbraio).