“Nessuno si è fatto sentire - spiega al telefono Enzo Carella, deputato del Pd originario del posto - nessuno ha chiamato i sindaci, tanto meno il governatore Polverini. Situazione critica soprattutto a Carpineto romano, Gorga e Montellanico
Sindaci lasciati soli, con interi paesi senza luce, senza acqua, senza telefoni, senza nessuna assistenza. Nella provincia sud di Roma l’emergenza neve sta mostrando i nervi scoperti del sistema di protezione civile regionale, che non sta riuscendo a fronteggiare una situazione ormai precipitata. Carpineto romano, Gorga e Montellanico sono tre piccoli comuni a sud della capitale, sul confine con la provincia di Frosinone. La temperatura in questa zona la notte sta raggiungendo i nove gradi negativi, senza nessuna possibilità – per la maggior parte della popolazione – di potersi scaldare. Da venerdì pomeriggio manca tutto: le linee elettriche sono interrotte, le reti dei cellulari mute, i telefoni fissi senza nessun segnale. Saltati anche gli acquedotti gestiti da Acea, che dagli altopiani di Arcinazzo portano l’acqua nella zona dei Castelli romani e dei monti Lepini.
“Nessuno si è fatto sentire – spiega al telefono Enzo Carella, deputato del Pd originario del posto – nessuno ha chiamato i sindaci, tanto meno il governatore Polverini. I sindaci sono stati lasciati completamente soli“. Da due giorni il primo cittadino di Carpineto sta cercando, inutilmente, di parlare con la protezione civile regionale. Solo oggi in serata sono arrivati una ventina di uomini dell’Esercito, che hanno iniziato a liberare il centro storico dalla neve. “L’unica comunicazione possibile è stata con la protezione civile nazionale – spiega Carella – che sono riuscito a raggiungere attraverso la ‘batteria’ del Viminale dalla stazione dei carabinieri di Colleferro, dopo essermi identificato come parlamentare; è vergognoso”.
La situazione è particolarmente delicata per una trentina di anziani residenti in una casa di riposo della zona, rimasta completamente isolata. Un gruppo di cittadini insieme ai vigili urbani e ai carabinieri di Carpineto sono riusciti a portare dei viveri alle persone in difficoltà, organizzandosi spontaneamente.
La linea elettrica dell’Enel è saltata quasi subito, a causa della caduta di alcuni alberi sui fili elettrici. “La compagnia elettrica avrebbe l’obbligo di tagliare gli alberi vicini alla linea – spiegano dal comune di Carpineto – ma evidentemente i lavori non sono stati fatti, visto che la neve ha provocato diverse interruzioni”.
Le strade principali sono state parzialmente liberate solo grazie al sale arrivato da Castelnuovo di Porto, con un intervento della provincia di Roma, e ai trattori dei contadini del posto, che dopo due giorni hanno rimosso parte degli alberi caduti.
La situazione è critica anche in alcuni comuni dei Castelli romani, dove sta mancando l’acqua. Qui la neve non è mai arrivata, ma l’acquedotto gestito da Acea Ato 2 è saltato da diverse ore, a causa della neve nella zona di Arcinazzo. Nelle piazze delle città della zona l’acqua è distribuita da alcune autobotti, con molti cittadini in fila.