Sondaggio Demos alla mano, il 56% degli italiani è d’accordo con le manifestazioni e gli scioperi contro il governo Monti, mentre il 58% degli italiani giudica positivamente l’azione di governo: il che significa che circa il 14% degli italiani è psicopatico, soggetto a schizofrenia galoppante. Evidentemente, insieme a tassisti e farmacisti in Italia sono state liberalizzate anche le doppie personalità; e ora siamo passati dal sistema bipolare alla sindrome bipolare. Gli analisti – non quelli politici, ma gli strizzacervelli quelli veri – concordano nel dire che il fenomeno può degenerare: “questa gente è capace che scende in piazza e si picchia da sola, poi si esprime solidarietà e si candida – ma non si vota”. Un fenomeno simile al Pd, ma più trasversale e soprattutto in crescita.
Gli italiani sono da sempre dei cittadini fragili e instabili, capaci di passare da piazza Venezia a piazzale Loreto senza soluzione di continuità. In Berlusconi avevano trovato un punto di riferimento, da amare o da odiare in egual misura; ma senza faticano a trovare un nuovo equilibrio, si sentono smarriti a non essere né maggioranza né minoranza del Paese, e danno i numeri.
Ma i più smarriti – e preoccupati – sono i politici: da sempre attenti ad assecondare i gusti dei cittadini pur di farsi votare, adesso non ci stanno capendo più niente. “Questi ci stanno facendo uscire matti pure a noi!” si sfoga un noto esponente politico “Non capiamo da che parte stanno gli elettori; e finché non capiamo questo noi politici non possiamo prendere una posizione… al massimo due!”
Il futuro del paese è dunque in mano a personalità multiple. Non era esattamente questo quello che intendevamo quando chiedevamo più pluralismo.
Il Misfatto, 5 gennaio 2012