A Rimini il Movimento si è astenuto insieme al Pdl sulla possibilità di non concedere ai neo fascisti la piazza dei Tre Martiri. Defranceschi: "Probabilmente dovrebbero essere dichiarati illegali, ma non spettano alla politica le forzature. Non possiamo diventare come la Lega"
Il diritto democratico in questione sembra però essere stato violato dall’estrema destra stessa, che da Milano ha rievocato la Germania nazista proponendo su Twitter di bruciare in piazza Il piccolo uovo di Marco Tullio Altan, perché “insegna l’omosessualità ai bambini”. Un appello insensato quello di Forza Nuova contro uno dei migliori fumettisti italiani, autore della storia di un pinguino che trova la sua famiglia in una coppia di suoi simili dello stesso sesso. Un tweet che ha incendiato la rete e scatenato nuove accuse contro i grillini, “troppo permissivi” verso “l’anima oscurantista e dichiaratamente violenta dell’estremismo nero”, scriveva Micromega.
“Libertà per i fascisti” tuona unanime la voce della sinistra internauta, politica e sindacale, puntando il dito contro il Movimento Cinque Stelle “che non vuole prendere posizione”.
“Ma non spetta a noi, né alla maggioranza decidere chi può manifestare e chi no, perché il diritto vale per tutti” ha risposto alle accuse Andrea Defranceschi, capogruppo del M5S in Regione. “E’ il Prefetto che deve decidere chi può scendere in piazza. E’ chiaro che noi condanniamo la xenofobia e chi afferma di voler bruciare i libri come fossimo tornati all’epoca nazi-fascista. Ma bisogna essere coerenti, allora quando la Lega dichiara di voler togliere il tricolore dalle piazze, quando Bossi dice di volersi pulire il culo con la nostra bandiera, quelle manifestazioni vanno autorizzate? Probabilmente Forza Nuova dovrebbe essere dichiarata illegale ma ripeto, questa decisione non spetta a noi”.
La stessa posizione sostenuta dal senatore Carlo Giovanardi (Pdl), intervenuto per bacchettare il sindaco di Modena Giorgio Pighi che, come accaduto a Rimini, ha deciso di non concedere l’uso di Piazza Grande a Forza Nuova. “Purtroppo la mentalità fascista o comunista in Italia e a Modena non è ancora superata – ha sottolineato Giovanardi – e troppi politici sono ancora totalitari nella testa, non avendo pienamente aderito ai principi di libertà e democrazia sanciti dalla nostra costituzione”.
Nonostante gli schiaffi ricevuti dalla politica blasonata, però, in Emilia Romagna l’estrema destra continua a crescere e a raccogliere consensi. I coordinatori di Forza Nuova hanno infatti annunciato che nel 2012 verranno aperte tre nuove sedi locali, a Bologna, a Ravenna e a Lugo. “Abbiamo già moltissimi nuovi militanti, segno che la gente simpatizza con noi perché siamo coerenti” afferma Raffaello Mariani, responsabile di FN Romagna, riferendosi al boom di tesserati registrato nel 2012 appena cominciato. Così tanti che in alcune città, come a Rimini, gli iscritti in tutto il 2011 corrispondono appena alle tessere staccate solo nel mese di gennaio.
Incurante delle polemiche, Forza Nuova ha risposto agli attacchi minacciando denunce, in primis verso la Federazione della Sinistra di Rimini. “La loro è stata un battaglia ingiustificata e priva di fondamento”. Così come ingiustificate sono le critiche mosse dal centrosinistra a motivare la preclusione dalle piazze emiliano romagnole. L’apologia al fascismo? “I calendari del Duce li vendono tutti da anni, poi improvvisamente diventano un problema, proprio quando annunciamo il nostro presidio”.
Il negazionismo? “Qui è pieno di reduci ma durante la Seconda Guerra Mondiale tutti questi partigiani che vengono osannati a Modena, Medaglia d’oro della Resistenza, dov’erano? Nascosti in cantina”.
Lo spregio verso le istituzioni? “Napolitano non è il nostro presidente, così come non lo era Scalfaro. Ma chi li ha mai voluti? Rappresentano uno Stato che non ci difende, che ci ha venduti e ha promulgato leggi contro noi italiani, che ci stanno massacrando”.
Affermazioni che forse faranno riflettere i grillini, fermi in una posizione che l’opinione pubblica sembra non voler accettare. Intanto, banditi dalle piazze, ai militanti di Forza Nuova resta solo da vedere come gli abitanti delle città in cui verranno piantate le nuove bandiere reagiranno alla loro presenza, se li accoglieranno o li respingeranno, rivendicando magari i sacrifici di una generazione che ha dato la vita per liberare l’Italia.