Sciolto il comune trapanese da lui amministrato per sospette infiltrazioni mafiose, il critico d'arte ferrarese lancia la sua candidatura emiliana. Il Pdl locale: "Lo prendiamo come un complimento". Ma il suo "non mi sono mai accorto della mafia" sembra echeggiare il "non sapevo" dell'ex sindaco Vignali rispetto al sistema di tangenti che ha sconvolto la sua amministrazione della città ducale
E gli occhi di Sgarbi sono finiti proprio su Parma, già commissariata nell’autunno scorso per tangenti, e ora in piena campagna elettorale per le Comunali del prossimo 6 maggio.
“Meglio tornare al nord, magari per una candidatura a Parma” ha detto il critico d’arte al Corriere della Sera lasciando intendere, neanche in maniera troppo velata, che il suo futuro politico potrebbe essere in Emilia.
Nella stessa Emilia che ha vissuto momenti durissimi tra l’estate e l’autunno dell’anno scorso quando, in manette, ci sono finiti esponenti della Parma bene e assessori comunali targati Pdl con pesantissime accuse di truffa e appropriazione indebita all’interno della maxi inchiesta Green money.
Sgarbi potrebbe quindi decidere di ripartire, dopo lo scioglimento del municipio di Salemi per infiltrazioni mafiose imposto dal Viminale, proprio da Parma cercando di tessere rapporti e alleanze in questi ultimi tre mesi che separano la città dalle elezioni. Un compito arduo, quelle delle alleanze, ma il Pdl locale sembra più lusingato che cauto.
Nonostante le vie del Signore “e della politica” siano infinite, il neo eletto coordinatore parmigiano del Popolo delle libertà, Paolo Buzzi, sembra guardare con interesse al trasferimento di Sgarbi dalla provincia di Trapani alla città della Certosa.
“E’ da sempre stato vicino al Pdl adesso e a Forza Italia prima e, quanto meno, c’è una affinità con il partito” sostiene l’ex vice sindaco di Vignali, che prende l’esternazione di Sgarbi come un complimento: “Conoscendo la sua predilezione per il bello e la cultura, prendo questa dichiarazione come un complimento e, nel caso di alleanze futuro, beh, non è da escludere nulla”. Il Pdl locale, quindi, sembra guardare se non con favore almeno con interesse alla voglia di Sgarbi di correre come primo cittadino.
“Non mi sono mai accorto in tutti questi anni di infiltrazioni mafiose nel Comune di Salemi e non sono verificate in nessun atto – sostiene Sgarbi nell’intervista al Corriere- e non sono mai stato condizionato nella mia attività”. Parole che suonano proprio come il “non sapevo” del sindaco di Parma, Pietro Vignali, che negli anni di mandato non si è mai accorto del giro di tangenti e appalti che ruotavano attorno alla macchina comunale.