Il collegamento tra la richiesta del sequestro di 15 milioni e l'indagine sull'ex presidente della Provincia di Milano deriva dal fatto che proprio attraverso la Codelfa spa nel 2008 vennero versati due milioni di euro 'sospetti' all'imprenditore Pietro Di Caterina
Il collegamento tra la richiesta del sequestro di 15 milioni e l’indagine su Filippo Penati deriva dal fatto che proprio la Codelfa spa è la società attraverso cui nel 2008 – sotto forma di caparra per un’operazione immobiliare mai avvenuta – vennero versati due milioni di euro all’imprenditore Pietro Di Caterina, il quale ha rivelato di aver pagato mazzette all’esponente di spicco del Partito democratico lombardo. Secondo gli inquirenti, quel pagamento sospetto è “parte della tangente per l’acquisto da parte della Provincia di Milano del 15 per cento delle azioni della Milano-Serravalle avvenuto in data 29 luglio 2005”.