Un minuto di silenzio in ricordo di Oscar Luigi Scalfaro spacca il Consiglio regionale della Lombardia, con la Lega che prima nega la commemorazione, poi abbandona l’aula insieme alla quasi totalità del Pdl. “Ne muoiono tanti, anche negli ospedali”, ha detto il capogruppo del Carroccio, Stefano Galli. “Un nemico del federalismo rimane un nemico del nord, quindi ci è sembrato doveroso non partecipare”. Un comportamento “gravissimo”, secondo il Pd. Anche perché a negare la commemorazione è stato Davide Boni, il leghista presidente del Consiglio, ruolo che dovrebbe essere sopra le parti. E solo quando lui ha lasciato l’aula, il vicepresidente Carlo Saffiotti ha concesso il minuto di silenzio. E si è scatenata la polemica. La stessa situazione che si era creata in consiglio comunale a Bologna, giorni fa.
“E’ un problema di coscienza”, sminuisce Paolo Valentini, capogruppo del Pdl. “Personalmente sono rimasto dentro perché mi sembrava corretto ricordare qualcuno che si è speso per il nostro paese”. Ma il suo omologo del Pd, Luca Gaffuri, ha criticato la conduzione dei lavori d’Aula, in particolare il presidente Boni. “E’ stato un atto gravissimo. Boni – ha detto Gaffuri – si dimentica che la Lombardia fa parte dell’ Italia e che il presidente Scalfaro ha svolto un ruolo fondamentale per il nostro Paese”. Ciò che le opposizioni hanno in particolare evidenziato, quasi all’unisono, è che “il Consiglio regionale commemora sempre tutti i morti, di qualsiasi estrazione”. Ma il presidente Boni ha fatto subito sapere che “non esistono obblighi scritti e prassi normative che prevedano quali siano le commemorazioni da effetturare”. Il presidente leghista ha bollato la richiesta di commemorare Scalfaro come “demagogica”, ricordando che in passato la morte di altri ex Capi dello Stato (come per esempio Francesco Cossiga, nel 2010) non è stata ricordata con il minuto di silenzio.